"Time to make a
choice". E ti pareva che anche adesso non spuntasse un altro riccone
provinciale pronto a dire la sua - in inglese, of course - e a manifestare la
sua irriducibile voglia di zerbinaggio nei confronti delle multinazionali e la
sua irrefrenabile pulsione a metterla "in the bottom" ai lavoratori.
Da choosy a choise il passo è breve, è "tutta una calata": la discesa
agli inferi della cancellazione totale dei diritti dei lavoratori cominciata
con la legge Biagi di Berlusconi e proseguita con gli altri governi di destra,
da Monti a Letta.
Sicché
il giovane Davide Serra, renziano della prima ora, montiano dopo la sconfitta
di Renzi alle prime primarie, rirenziano dopo il sacco definitivo del Pd da
parte della destra e anzi finanziatore elettorale (con i soldi delle Cayman?)
dello spregiudicato che fa accordi con il pregiudicato, insomma quello lì,
l'amministratore delegato di Algebris, fra un binomio e una radice quadrata, ha
decretato che Electrolux Italia deve ridurre gli stipendi ai lavoratori: niente
"ideologie da Urss" - ringhia fingendo di cinguettare - e soprattutto
"Per salvare lavoro deve abbassare 40% stipendi". Augh. Anzi, no:
"Time to make a choice". Che sarebbe, appunto, la benedizione al
ricatto dell'azienda ai lavoratori: o vi accontentate di mezzo stipendio o me
ne vado in Polonia.
Ma
il punto (il dramma) è che se il padrone è naturally bastardo, i colonizzatori
svedesi possono permettersi di considerare gli italiani come lavoratori da
terzo mondo perché i governi degli ultimi anni (e non oso pensare cosa accadrà
con lo sbruffone fiorentino) hanno fatto della distruzione del mondo del lavoro
e dei diritti dei lavoratori la ragione stessa della loro esistenza. Con
presunte "riforme" del lavoro vendicative - e con la quasi totale
complicità dei sindacati - nei confronti dei lavoratori.
Beh,
io se dovessi dire qualcosa in inglese a questi lavoratori ricattati pronuncerei
ben altre parole: stay foolish, stay angry. Ma molto angry. E fategli il culo.
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