È ufficiale: siete scemi.
Sì, va bene, avete ragione: non
si fa così, non si insulta la gente. Dovrei fare un’analisi socio-politica e
scrivere cose politicamente corrette, tipo che è tutta colpa del capitalismo
che ha creato in noi una gran quantità di bisogni indotti e della pubblicità
sua complice che ci fa convincere di non meritare di esistere se non abbiamo il
macchinone o se abbiamo la cellulite, tipo che le varie riforme scolastiche hanno
creato greggi di analfabeti funzionali, tipo che la televisione ha abdicato
alla sua funzione educativa e ormai da molti anni privilegia l’aspetto estetico
a discapito di quello etico, cose peraltro di cui sono convinta veramente, e
però l’unica frase che mi viene da pronunciare è che siete completamente scemi.
Con chi ce l’ho? Con i (a quanto
pare numerosi) “pazienti” che fra Piemonte e Lombardia si sono fatti mettere le
mani addosso da un sedicente chirurgo estetico non iscritto all’ordine dei
medici e nemmeno laureato. Ora, io capisco che il signore in questione prima di
“riconvertirsi” facesse l’agente immobiliare e dunque dovesse avere una certa
capacità di vendere e di vendersi, ma quando il truffatore – prima di
sottoporvi a overdose di botulino e acido ialuronico - invece che su un lettino
medico vi faceva sdraiare su una scrivania del suo appartamento, non vi è
venuto nessun sospetto? Quando sulla porta non avete trovato nessuna targhetta con
nome cognome e specializzazione non vi è venuto il dubbio che potesse essere un
impostore? Quando avete notato che non c’erano macchinari per la
sterilizzazione non vi è venuta voglia di scappare correndo più veloci della
luce? Ve ne siete accorti solo quando vi siete trovati una melanzana al posto
della faccia?
Siete scemi, niente da fare. Ma
siete anche complici. Perché nel momento in cui si è prospettata la possibilità
di pagare meno, pagare in nero, se anche lui fosse avuto laurea in medicina e
specializzazioni nelle più prestigiose università mondiali, se fosse stato il
più bravo in assoluto, l’unica cosa da dire sarebbe stata «no, grazie, mi
faccio operare da uno che paga le tasse». E invece vi è piaciuto così. Avete
preferito la roulette russa, avete voluto pensare che il proiettile non sarebbe
capitato a voi. Anzi, vi ha procurato un certo orgasmo l’idea di fottere lo
Stato, magari avete anche sghignazzato all’idea di avere risparmiato un botto
di soldi facendo i furbi e avete salutato il dottore con una strizzatina
d’occhio. Ora apritelo bene quell’occhio, e pure l’altro, guardatevi allo
specchio, guardate il vostro volto
sfigurato dalla furbizia prima che dal botulino, e sputatevi in faccia.