martedì 24 maggio 2011

Scilipoti for sale

Ricordate Gaetano Saya? E’ un fascista pluripregiudicato che ciclicamente appare e scompare – o resta “in sonno”, come si dice nei suoi ambienti – nelle vicende politiche italiane, con particolare predilezione per le più torbide.
Secondo la pagina inglese di Wikipedia (quella italiana è stata oscurata in seguito a una minaccia di azioni legali), oltre a essere “leader” (parola grossa, ma se chiamano così anche Berlusconi non c’è da stupirsi) del Partito neofascista Destra Nazionale ed essere stato membro di Gladio, la struttura paramilitare segreta della Nato creata in chiave anticomunista ai tempi della guerra fredda, nel 2004 fu accusato di diffondere l’odio razziale attraverso il sito internet del suo movimento e nel 2005 fu arrestato con l’accusa di avere costituito una polizia parallela chiamata Dipartimento studi strategici antiterrorismo.
Le informazioni di Wikipedia finiscono qui e non dicono che Saya è legato ai servizi segreti e alla massoneria. Cosa che svela il diretto interessato, nel suo sito Internet, ricordando gli insegnamenti del nonno marciatore su Roma e le sue frequentazioni con personaggi inquietanti che hanno condizionato pesantemente e in maniera antidemocratica l’Italia degli anni Settanta e non solo: a partire dall’assassino Ciccio Franco, esponente del Msi e animatore dei Fatti di Reggio Calabria (in cui Saya fu in prima linea), passando dal generale Giuseppe Santovito, ex capo del Sismi e artefice della strategia della tensione, fino ad arrivare a Licio Gelli, che ancora oggi governa il Paese per interposta persona: il fantoccio chiamato Silvio Berlusconi.
A un certo punto, di Saya – personaggio a un tempo inquietante e da operetta, che nelle foto non disdegna di presentarsi con divise cariche di medaglie, pronuncia la parola “Patria” pancia in dentro e petto in fuori e sembra uscito dritto dritto dal film di Monicelli, “Vogliamo i colonnelli” – si perdono le tracce. O, comunque, non fa più parlare di sé in maniera eclatante. Riemerge dalle fogne (perdonate il mio rigurgito antifascista sessantottardo, ma quanno ce vo’ ce vo’) nel 2004, durante la guerra in Iraq. Indagando sulla morte di Fabrizio Quattrocchi, il mercenario rapito e ucciso a Bagdad, la Digos di Genova scoprirà appunto l’organizzazione di Saya (sarebbe stato proprio lui a reclutare Quattrocchi per andare ad ammazzare la gente in Iraq) e i suoi presunti legami con la Cia e con il Mossad.
Ebbene, se ne sentivate la nostalgia, il messinese Gaetano Saya, che secondo qualcuno avrebbe anche rapporti con la mafia, è tornato. E’ riemerso un paio di giorni fa, con una lettera infarcita di retorica fascista che nemmeno in una seduta spiritica, per chiedere – udite, udite! – a quel galantuomo del suo conterraneo, Domenico Scilipoti, detto Mimmo, agopunturista e puttana parlamentare a prezzi da saldi di fine stagione, di diventare segretario del Movimento sociale-Destra nazionale.
A quanto si intuisce dalla lettera, a Saya vedere Scilipoti dà lo stesso orgasmo mistico che se vedesse la madonna. E infatti, come si legge nella nota dell’agenzia Ansa che riporta le sue parole ispirate, Saya definisce il cosiddetto responsabile “un gentiluomo d’altri tempi, probo, onesto, fervente credente in Dio Padre Onnipotente, un uomo che con il suo gesto ha riscattato decenni di servilismo parlamentare”, dove per “il suo gesto” si intende avere parato il culo a Berlusconi votandogli la fiducia il 14 dicembre scorso.
Ora io non so se la droga inacidisca come il latte o lo yougurt, ma certo quella che deve aver preso il fascistissimo Saya prima di scrivere a Scilipoti un qualche processo degenerativo lo avrà subìto. Perché se vi sembravano farneticanti già le prime parole, è meglio che vi prepariate al peggio: nemmeno alla neurodeliri hanno mai sentito niente di simile.
Dunque Saya, avendo appreso che Scilipoti Mimmo da Barcellona Pozzo di Gotto avrebbe scritto il manifesto fondativo del suo Movimento di Responsabilità nazionale ispirandosi al programma fascista del 1925 elaborato da Giovanni Gentile, gli rende onore affermando che nessuno da tempo osava parlare di “Patria”, sostiene di condividere “siffatto proclama” e in più aggiunge: “lo facciamo nostro”. Nostro nel senso di “a noi!”? E poi, facile dire lo facciamo nostro: Scilipoti non è uno che lo dà (il proclama) gratis.
Comunque sia, val la pena di leggere integralmente la parte conclusiva della lettera: “essendo consci del lento, ma inesorabile scivolamento della nostra amata Patria verso l’abisso, ben consci della pochezza umana che alberga nei palazzi del potere romano, invitiamo ufficialmente l’onorevole Domenico Scilipoti a guidare la direzione nazionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, assumendone il coordinamento nazionale, portando di nuovo tra i banchi del Parlamento il partito storico MSI-DN voluto da Almirante e da Gianfranco Fini, iniquamente tentato di sopprimere, non sapendo che stava firmando la sua morte politica. Un tentativo comunque fallito grazie alle migliaia di Missini che ancora oggi sono pronti a scendere in campo sotto la ventata di libertà iniziata da Domenico Scilipoti il 14 dicembre 2010”. Amen
Quanto al destinatario dell’offerta, di cui ora si vocifera che da giovane abbia militato nel Fuan (ma dove cazzo era Antonio Di Pietro quando se l’è preso in casa?!), fa un po’ la ritrosa, si schermisce, civetta: “'La proposta di Saya di diventare io segretario del Msi-Dn? Vedremo, ne dobbiamo parlare. Ci sto riflettendo…”
Forse, essendo lui la personificazione di una gara d’appalto al massimo rialzo, deve valutare le altre offerte prima di decidere. Chi offre di più?

11 commenti:

  1. Ma come cazzo ti permetti lurida puttana da 4, dicasi 4 soldi, sfondata nel culo, tu stai scherzando col fuoco .....pluripregiudicato sarà quel gran porco che ti ha generato......stai molto, ma molto attenta puttana comunista....gaetano saya

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  2. Messer Saya, penso sia d'uopo che si dia una decisa calmata. Magari, se non le riesce di sua sponte, provi con una bella doccia fredda, rimedio forse brutale, ma abbastanza efficace nel placare i febbrili stati d'ira inconsulta dei quali sembra essere affetto.
    Se, poi, proprio non dovesse bastare ciò, la soluzione estrema per lei, consisterebbe nel fare un foro in una parete qualsiasi (non grande: non credo che occorra), di infilarcelo e di sfogare così, dimenandosi a piacere, tutti i suoi bassi istinti. Anzi, tutto sommato ho il sospetto che con quest'ultima opzione potrebbe dare alla sua esistenza quel senso ancestralmente perduto e dare forma concreta ad un bisogno espressivo lungamente anelato.
    E magari mi ringrazierà.
    Cordiali saluti.

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  3. Il problema, paradossalmente, non è tanto Saya - che è chiaramente uno psicopatico e che si insulta da sé, per il solo fatto di esistere, senza bisogno che noi scendiamo al suo livello - quanto uno Stato che consente ai fascisti più pericolosi di girare e agire indisturbati, e un governo che vive anche grazie al sostegno di chi (Scilipoti, appunto) questi fascisti e nazisti frequenta con disinvoltura. E, ancora una volta, non si può non rilevare il silenzio colpevole del Presidente della Repubblica, che dovrebbe essere il garante della Costituzione italiana e, dunque, anche di quella XII disposizione transitoria e finale in base alla quale "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". Norma che, guarda caso, alcuni esponenti del Pdl avrebbero voluto abrogare, tanto da presentare un disegno di legge costituzionale.

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  4. http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/09/26/a-chi-si-allarga-la-maggioranza/

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  5. Suggerirei a Saya qualche ritocco di chirurgia facciale: non credo possa aspirare alla purezza ariana, perché somiglia a Tarek Aziz.

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  6. Che grande. Sembra Charlie Chaplin ne "il grande Dittatore". Ora ti regaliamo un bel mappamondo, eh?

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  7. personalmente, sono contro ogni tipo di reato di opinione, per cui anche le 'osservazioni' (scusate il virgolettato, oltre un certo livello faccio fatica a rispettare i miei principi) del sig. Saya o il suo movimento chiaramente fascista hanno il diritto di essere divulgati. Proprio perchè fascista non sono.

    ma una maggioranza degna del pur minimo rispetto avrebbe preso il sig. Scilipoti e gli avrebbe almeno tirato le orecchie, se non mollato una pedata sul culo.

    e io che pensavo che i neutrini gelmineschi fossero il fondo. Qui si continua a scavare.

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  8. Stefano il tuo è un argomento in apparenza nobile, ma con l'illuminismo astratto non credo si vada molto lontano.

    Il fascismo è già stato giudicato dalla storia, non può essere ogni volta re-introdotto nella discussione, solo per il gusto di dirsi liberi. Del resto non vedo cosa ci sia da sentirsi liberi, nel permettere ad un manipolo di mentecatti l'attacco e l'offesa continua di persone ed istituzioni, alle quali quindi offriamo davvero scarsa tutela e considerazione.

    Bisogna prendersi la responsabilità di dire che alcune cose sono sbagliate, anche se questo ci fa sembrare più piccoli e banali.

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  9. Moltissimi complimenti a Saya per la proprietà di linguaggio che dichiara, senza che ci si debba sforzare in congetture, a quale livello sociale appartenga...
    E molti auguri a tutti gli Italiani perchè sopravvivano anche a questa ondata di "amore".

    Su Scilipoti... non riesco a commentare.

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  10. @Vinx
    ci sono parecchie ideologie, religioni, scuole di pensiero, già giudicate dalla storia. Eppure affascinano, perchè hanno portato il loro contributo, spesso anche positivo.

    Il socialismo reale è stato una rovina. Ma senza di lui non avremmo tutta una seria di conquiste sul lavoro e sul welfare, che tutta la popolazione di tromboni di destra dà per scontata, senza accorgersi che, se fosse stato per i padroni delle ferriere, staremmo vivendo in un romanzo di Dickens gigante.

    Ora, a me di apporti positivi del fascismo proprio non me vengono in mente. Ma a qualcuno magari si.

    PS
    ovviamente, nessun reato di OPINIONE. Ma solo OPINIONE. Se organizzi una ronda per i fatti tuoi armati di manganello, spero incontrerai presto il PM di turno.

    PPS
    non ho manco commentato le parole di Saya, perchè così insultavo alle elementari. Alle medie ho capito che l'insulto volgare, per colpire nel segno, ha bisogno di entrare nel merito. 'Tua madre è una troia' ha senso solo se, effettivamente, la vita sessuale della tizia che ti ha messo al mondo è chiacchierata nel paesello. Altrimenti sono parole a caso.

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  11. @Stefano
    Il paragone che proponi è decisamente poca cosa; e le risposte al perché lo sia te le sei in parte già date da solo ("senza [il socialismo] non avremmo tutta una seria di conquiste sul lavoro e sul welfare, che tutta la popolazione di tromboni di destra dà per scontata" e "di apporti positivi del fascismo proprio non me vengono in mente").
    Le due (due?) ideologie "già giudicate dalla storia" di cui implicitamente si dibatte vengono offerte ad un confronto improponibile. Se è vero che il socialismo nella storia è spesso diventato una cura peggiore della malattia, esso ha sempre preso le mosse da intenti nobili: dal punto di vista ideologico, salvo essere in cattiva fede o (s)ragionare alla maniera del sior Gaetano, ciascuno con un po' di buon senso riesce facilmente a condividere molti di quei propositi, pur senza neanche lontanamente essere un rosso estremista.
    Lo stesso si può dire delle ideologie di destra estrema?
    Ovviamente no.
    Potremmo anche perdere intere giornate a leggere chilate di manifesti, proclami, "sue battaglie" e "nostre miserie", che non ne caveremmo un ragno dal buco.
    Quindi, date retta, non è insulto volgare, "quel buco" entra perfettamente nel merito: è il loro piccolo buco, la loro perpetua ed infima dimora, d'ove ogni tanto fuoriescono, neri e furtivi, naturalmente repellenti; e dove è necessario che qualcuno - mi si perdoni la brutalità, anime belle - ce li rimandi, come ho già fatto, e senza giri di parole...

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