domenica 11 dicembre 2011

Futuro un cazzo





le foto sono di Salvatore Torregrossa

"Natale un cazzo" non si può dire. E nemmeno scrivere: non è educato, non è carino, è offensivo. L'avevano scritto su un cartello i lavoratori della Elco in sit-in qualche giorno fa in piazza Università, per far conoscere ai catanesi la loro situazione allucinante: oltre 180 dipendenti "sospesi" per la chiusura improvvisa dei negozi decisa da padroni senza scrupoli, ma non formalmente licenziati, sicché non possono nemmeno andare a trovare un altro lavoro.
Gliel'hanno fatto togliere quel cartello: non sta bene. Non è educato incazzarsi se da luglio non vedi un centesimo perché da un giorno all'altro il padrone ti ha gettato sulla strada; non è educato rivendicare il proprio diritto al lavoro; non è educato fare notare che per i lavoratori della Elco non ci sarà nessuna festa, nessun regalo di natale per i loro figli, nessun panettone.
Uno di loro al sit-in è arrivato in ritardo: doveva correre in banca per cercare di evitare che gli pignorassero la casa. Un altro è ancora capace di ironizzare, pensando di darsi fuoco, ma con la benzina verde per non inquinare. Un altro ancora fa notare l'assurdità di non poter bloccare il mutuo della casa perché ufficialmente non c'è stato alcun licenziamento o dell'angoscia che ti prende quando squilla il telefono e pensi che sia il padrone di casa che rivendica l'affitto. Parlano di dignità, che non la vogliono perdere: hanno portato delle catene con le quali incatenarsi simbolicamente ma precisano che non hanno alcuna intenzione di diventare dei "casi umani", che i loro debiti li onoreranno e non smetteranno di dare battaglia per i loro diritti.
Ce n'è uno che è diventato suo malgrado un leader, è lui quello che spiega ai giornalisti come stanno le cose: si piazza davanti alle telecamere, comincia a illustrare gli aspetti tecnici della vicenda, usa termini giuridici, adotta un tono pacato, ma a un certo punto ti accorgi che si sdoppia, è come se il suo cervello andasse da un'altra parte..."Scusi, ma non ce la faccio", dice al giornalista, e se ne va lasciandolo con il microfono in mano.
Spiegherà poi che non ne poteva più di dire le cose con fair play, di indorare una pillola amarissima, di tacere sui dubbi di illegalità di questa brutta storia, di essere educato...
Già, che gli racconti a tuo figlio che ti chiede cosa gli regalerai per natale? Come glielo spieghi che se continua così non si potrà nemmeno comprare da mangiare? Come glielo fai capire che un padrone ottocentesco non ha avuto alcun riguardo e nessuno scrupolo mentre calpestava i loro diritti?
E che gli dici a tuo figlio già nato o che sta per nascere "e se è una femmina si chiamerà Futura"? Come glielo dici che soldi per andare a scuola non ce n'è e perciò non c'è futuro? Futuro un cazzo! Questo è più "educato"?

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