Io qualche professore reazionario l'ho avuto quand'ero
a scuola e pure qualcuno molto ignorante. Anzi, spesso le due cose
coincidevano. Con qualcuno ho litigato a sangue perché proprio non sopportavo
quel suo spiegarci la letteratura italiana limitandosi a leggere dal libro di
testo omettendo gli incisi. In pratica facendo quello che fa chiunque studi
sottolineando. Come dire? Grazie al cazzo, questo lo so fare da me. Da te mi
aspetterei qualcosa di più.
Però sia gli
insegnanti bravi che quello reazionario e ignorante - non foss'altro che per
farci vedere che pure lui aveva studiato il greco - non facevano altro che
sottolineare l'importanza della politica, di quel fare politica che significava
occuparsi della polis e quindi di tutto ciò che riguarda ogni cittadino. Non
solo: manifestavano (pure il prof ciuccio) apprezzamento e ammirazione per
quegli studenti che leggevano, andavano al cinema e a teatro, facevano
politica. Eppure a quei tempi non era una cosa insolita.
Oggi, che uno
studente così è una perla rara e te la sogni una che va benissimo a scuola, ha
mille interessi e fa pure politica, un'insegnante ottusa invece di fare i salti
di gioia per avere trovato qualcuno con cui finalmente parlare le fa i
cazziatoni. Sicché una mia giovanissima compagna che risponde proprio a questi
"requisiti" è stata ripetutamente e pesantemente redarguita
dall'insegnante di italiano secondo la quale i giovani non devono occuparsi di
politica.
Prof, ho
capito bene? I giovani non devono occuparsi della solidità delle scuole dove
passano gran parte della giornata? Non devono occuparsi delle buche nelle
strade che percorrono in motorino rischiando la vita? Non devono occuparsi
delle cose che studiano a scuola e dalle quali dipenderà il loro futuro? Non
devono occuparsi della mancanza di lavoro che li colpirà appena usciti da
scuola?
Prof, parla
seriamente o voleva soltanto scherzare? No, perché se parla seriamente c'è
seriamente da preoccuparsi. Perché vuol dire che lei odia il suo lavoro e non
ha nessuna voglia di formare "cittadini" e di stimolare in loro lo
spirito critico, ma preferisce degli automi con lo sguardo e il cervello spento.
Probabilmente perché così, se lei dice una cazzata, non rischia che ci sia
qualcuno che glielo fa notare come accadeva al mio insegnante di italiano del
liceo.
E poi un'altra
cosa: la mia giovanissima amica comunista mi riferisce che secondo lei i suoi
ideali sono "sbagliati". Scusi, prof, glielo dico con affetto e con
tutto il rispetto: chi cazzo è lei (e chiunque) per decidere se gli ideali di un
altro sono giusti o sbagliati e per rendergli la vita un inferno proprio a
causa dei suoi ideali? Sa, c'è stato un periodo in Italia dove succedeva
persino che ti incarcerassero (mai sentito parlare di un certo Antonio
Gramsci?) e ti ammazzassero perché ritenevano "sbagliati" i tuoi
ideali. Non vorrei che per lei quel periodo storico fosse ispirazione di vita.
Perché gli ideali della mia amica potranno pure essere "sbagliati",
ma i suoi (non so se questo lo ha studiato quando era a scuola e poi
all'università o le è sfuggito) oggi in Italia - grazie a tutti quelli che hanno
combattuto per la libertà - sono fuorilegge.
i giovani devono fare politica invece.
RispondiEliminasugli ideali comunisti... beh un docente non dovrebbe cercare di influenzare un giovane. al massimo può consigliare di leggere tutte le fonti. cosa che chi ha ideali comunisti o fascisti ha fatto poco solitamente.