A Reggio Calabria c'è un
consigliere comunale - tal Massimo Ripepi, di Forza Italia - secondo il quale
l'adozione nelle scuole italiane del Documento standard europeo per
l'educazione sessuale significherebbe introdurre alla "masturbazione
infantile precoce" i bambini fra i 4 e i 6 anni.
Insomma, stando alle affermazioni di Ripepi, che finge di ignorare
le reali finalità del Documento, sembrerebbe che a breve negli asili e nelle
scuole elementari possa essere istituita una specie di corso avanzato di pippologia.
Da qui la stesura di una mozione (peraltro, ma la cosa non ci
stupisce, benedetta da quasi tutti i consiglieri del Pd) con la quale lo
scandalizzato cattotalebano si oppone "a qualunque tentativo di introdurre
nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa
struttura della famiglia", dove per famiglia intende quella presunta
"naturale" fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, che per
Ripepi sarebbe "una comunità
di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori
culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi".
Io non vorrei fare la guastafeste, ma vorrei ricordare al
devotissimo Ripepi che a volte la famiglia "naturale" è il luogo dove
si commettono le peggiori nefandezze. Tanto per dirne una, una delle centinaia
che ho sentito e letto negli ultimi mesi, nel mio lavoro preparatorio di un
libro sulla violenza contro le donne, mi hanno riferito di un marito che non
soltanto ammazzava sistematicamente di botte la moglie, cosa peraltro alquanto
diffusa, ma che - parlando della figlia di appena sette anni - annunciava:
"Questa la devo sverginare io". Affetti e solidarietà? Valori etici?
Per sostenere i quali valori etici il consigliere forzista nella sua
mozione accusa la scuola di "aperta propaganda contro la famiglia
naturale" e afferma che "le istituzioni devono provvedere allo
stanziamento di pubblici sussidi al fine di garantire ai genitori un’effettiva
libertà nella scelta della scuola per i propri figli, senza essere costretti a
sostenere, direttamente o indirettamente, spese supplementari che impediscano o
limitino di fatto tale libertà". In pratica, vorrebbe più soldi per le
scuole dei preti. Come se non bastassero quelli già scippati alla scuola
pubblica. Che, stando al pio Ripepi, sembrerebbe voler fare diventare tutti
omosessuali, "con il pretesto di combattere 'inutili' stereotipi" e
per far questo si sarebbe macchiata di un altro grave delitto: al liceo Giulio
Cesare di Roma "i professori hanno imposto ad allievi minorenni la lettura
di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo 'Sei come sei' della
scrittrice Melania Mazzucco (ed. Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in
realtà, un chiaro contenuto pornografico descrivendo fra l’altro, nei dettagli,
un rapporto di sesso orale fra due maschi". Mi chiedo: il cattotalebano
sarebbe così scandalizzato se il sesso orale fosse avvenuto fra un maschio e
una femmina? E poi davvero crede che senza la lettura di quel romanzo i ragazzi
non avrebbero mai conosciuto questa pratica? Non vorrei darle un dispiacere,
devotissimo consigliere, ma la informo che da qualche anno esiste una cosa che
si chiama Internet. E che, non so se gliel'hanno detto (ma sì che gliel'hanno
detto: a giudicare dal suo livore, lei dev'essere uno di quelli che predicano
bene e smanettano male), da questa si può accedere a un'altra cosa che si
chiama Youporn.
E senza nemmeno il filtro di un insegnante che - è questo, credo, il
senso del Documento europeo - potrebbe aiutarli a capire e a fare le loro
scelte consapevolmente.
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