Ci vogliamo prendere per il culo? Ma sì, dai,
comincio io. Poi voi se volete aggiungete qualche altra voce all'elenco.
Dunque: l'Aquila
è stata totalmente ricostruita tre mesi dopo il terremoto e nessuno ha preso le
tangenti, non c'è mai stata nessuna trattativa fra lo Stato e la mafia, le
sigarette elettroniche fanno bene, quelle tradizionali non fanno venire il
cancro (ma nemmeno i gas di scarico delle macchine), il cioccolato fa dimagrire,
il Pd è un partito di sinistra e Berlusconi ha fluenti riccioli naturali come
Sally Brown.
Insomma Galan
ha detto che d'ora in poi si potrà fumare le sigarette elettroniche nei cinema:
ha spiegato che lo ha fatto perché lui è un liberale e le restrizioni di prima
gli sembravano eccessive. Ma forse voleva dire liberista. E infatti ha
confessato di avere "recepito l’appello proveniente da una nuova filiera produttiva, per
altro in forte espansione, massacrata da tassazione e da pesanti divieti di
utilizzo e pubblicità". E sulla "forte espansione" non c'è
dubbio: nella mia città, dove tutta l'economia è ferma, ogni due negozi uno è
chiuso e nell'altro si vendono sigarette elettroniche e forse sarebbe ora che
qualcuno indagasse sul fenomeno, non soltanto sul piano sociologico. Il
senatore si è fatto forte anche delle dichiarazioni di qualche scienziato: sì,
proprio quello amico del nucleare. Un nome e una garanzia.
E allora
preparatevi: d'ora in poi andare al cinema (o al ristorante, come negli altri
luoghi pubblici) sarà come galleggiare in un'immensa macchina per l'aerosol e
naturalmente, nel Paese dei furbi, ci sarà sicuramente qualcuno che si
accenderà una sigaretta di tabacco pronto a giurare - se lo beccano - che stava
facendo i suffumigi per curare un fastidioso raffreddore.
Siccome io sono
una fumatrice che va da sempre a fumare fuori pure sotto la neve, ma siccome
sono anche una che (potendo) al cinema ci andrebbe tutti i giorni, credo di
essere titolata a dire la mia. E la mia sarebbe che io al cinema vieterei,
oltre le sigarette "normali" e quelle elettroniche, nell'ordine: 1) i
pop corn e tutto ciò che fa crunch crunch; 2) le signore sfaccendate che si
mettono a chiacchierare durante un film con pochi dialoghi perché "tanto
non c'è niente da sentire"; 3) i selvaggi che lasciano acceso il
telefonino e rispondono solo dopo averlo fatto squillare a lungo - altrimenti che gusto c'è a rompere i
coglioni al prossimo? - e conversano senza abbassare la voce nemmeno di un tono
come se fossero in piazza. Che poi, a dirla tutta, io a questi che ci
raccontano i cazzi loro a tutto volume vieterei di usare il cellulare anche
all'aperto.
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