Avete presente quelli che sposano una donna ricca e
potente, ma non troncano mai il rapporto con l'ex fidanzata? Un'amante fa
sempre comodo in un matrimonio d'interesse: quando la riccona comincia a
schiavizzarti, hai sempre quell'altra fra le cui braccia rifugiarti. E non devi
nemmeno fare la fatica di ricominciare ogni volta con una nuova, corteggiare,
imparare gusti, assecondare capricci inediti.
E' esattamente
quello che mi è venuto in mente guardando i simboli depositati per le prossime
elezioni europee. Già, perché, distratti tutti (contagiati, come spesso avviene,
da una certa comunicazione letteralmente del cazzo) dal simbolo del partito del
bunga bunga, probabilmente in pochi si sono accorti che fra gli altri c'era
pure quello con la quercia e la rosa che aveva già sostituito la piccola falce
e martello nelle radici. I segni del tradimento c'erano già.
Sono a
distanza di sicurezza, appena tre posti fra l'uno e l'altro: prima c'è quello
nato da madre incerta e padre democristiano (affettuosamente chiamato Pd) e poi
quello dei Ds.
No,
tranquilli, alla fine non la presenteranno la lista. E' messa lì come
deterrente, per evitare che qualche altra amante pretenziosa prenda il posto
della prima. Ma non torneranno dalla fidanzata e non lasceranno la moglie:
quella è una tradizionale famiglia cattolica basata sull'ipocrisia, con amante
compresa nel prezzo. Al massimo, qualche volta lui porterà in giro la sua ex
per farsi bello con gli amici. Oppure si ritroveranno a Torino, per una due
giorni scopa e fuggi, nella casa di Gramsci trasformata in albergo di lusso: l'apoteosi
del tradimento. Per sua fortuna Gramsci è morto e non dovrà patire l'ulteriore
pena del disordine nuovo.
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