mercoledì 9 aprile 2014

Disordine nuovo


Avete presente quelli che sposano una donna ricca e potente, ma non troncano mai il rapporto con l'ex fidanzata? Un'amante fa sempre comodo in un matrimonio d'interesse: quando la riccona comincia a schiavizzarti, hai sempre quell'altra fra le cui braccia rifugiarti. E non devi nemmeno fare la fatica di ricominciare ogni volta con una nuova, corteggiare, imparare gusti, assecondare capricci inediti.
E' esattamente quello che mi è venuto in mente guardando i simboli depositati per le prossime elezioni europee. Già, perché, distratti tutti (contagiati, come spesso avviene, da una certa comunicazione letteralmente del cazzo) dal simbolo del partito del bunga bunga, probabilmente in pochi si sono accorti che fra gli altri c'era pure quello con la quercia e la rosa che aveva già sostituito la piccola falce e martello nelle radici. I segni del tradimento c'erano già.
Sono a distanza di sicurezza, appena tre posti fra l'uno e l'altro: prima c'è quello nato da madre incerta e padre democristiano (affettuosamente chiamato Pd) e poi quello dei Ds.
No, tranquilli, alla fine non la presenteranno la lista. E' messa lì come deterrente, per evitare che qualche altra amante pretenziosa prenda il posto della prima. Ma non torneranno dalla fidanzata e non lasceranno la moglie: quella è una tradizionale famiglia cattolica basata sull'ipocrisia, con amante compresa nel prezzo. Al massimo, qualche volta lui porterà in giro la sua ex per farsi bello con gli amici. Oppure si ritroveranno a Torino, per una due giorni scopa e fuggi, nella casa di Gramsci trasformata in albergo di lusso: l'apoteosi del tradimento. Per sua fortuna Gramsci è morto e non dovrà patire l'ulteriore pena del disordine nuovo.

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