Il suo nome non ce l’hanno detto e non ci hanno mostrato nemmeno la foto. Ha 18 anni, ma è incensurato e questo lo mette al riparo dalla gogna. Però, già me lo immagino: dev’essere uno di quei “mammoriani” (si chiamano ancora così o nel frattempo è cambiato qualcosa?), con la sfumatura dei capelli altissima, sei chili di gel in testa, la merda al posto del cervello e lo sguardo da pesce bollito. Uno di quelli “spacchiusi” che per sentirsi maschi se la prendono con i più deboli.
Le tv nazionali di questo non hanno parlato (a chi volete che importi?), ma il fatto è che questo giovane catanese di belle speranze un sabato sera se n’è andato in piazza Duomo e, in mancanza di meglio da fare, ha preso di mira un venditore ambulante del Bangladesh, un ragazzo poco più grande di lui, regolare, gli ha rubato tre o quattro cose che aveva sulla bancarella (giocattoli di quelli che valgono meno di niente) e, quando quello ha protestato perché le voleva restituite, lo ha “corcato”.
Il referto dell’ospedale parla di “contusioni al viso, laterocervicali, toracoaddominali” e alla gamba destra: vuol dire che lo ha pestato selvaggiamente e, se non fossero arrivati in tempo i carabinieri, chiamati al telefono dallo stesso aggredito, che ha dimostrato di avere molto più senso della legalità di tanti italiani, probabilmente oggi sentiremmo parlare dell’ennesimo omicidio assurdo in questo Paese che ha smarrito il senso delle cose. E per fortuna questo giovane ambulante è in Italia con permesso regolare, altrimenti avrebbe subìto anche la beffa dei calci in culo della Bossi-Fini.
Io quello lì invece – u spacchiusu - vorrei vederlo in faccia. Anzi, vorrei che lo si esponesse sulla stessa piazza e che tutti gli sputassero in faccia per dirgli quanto non sia nemmeno un mezzo uomo.
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