venerdì 29 ottobre 2010

Simpaticoni

Sì, è vero: io non sono molto ingombrante, un metro e mezzo di altezza per 45 chili di peso e a 46 già mi sento grassa. Però non sono del tutto invisibile. E allora vorrei chiedere ai miei (casuali, perché non è possibile che apparteniamo alla stessa razza) concittadini catanesi perché, quando mi incrociano per strada, non fanno come faccio io quando incontro loro.
Io, se sto camminando su un marciapiede troppo stretto per contenere me e quelli che vengono dal senso opposto, mi metto a tre quarti; se sta piovendo, per non infilare il mio ombrello negli occhi degli altri, lo inclino a rischio di farmi la doccia; se vedo un poveretto che sta scaricando un vitello e se lo sta caricando sulle spalle non faccio una questione di sesso né (ahimé, ormai) di età: mi fermo e lo faccio passare; se urto qualcuno involontariamente, chiedo scusa; se qualcuno in auto – evento rarissimo – si ferma mentre io attraverso, sorrido e ringrazio.
Voi no: voi non accennate nemmeno a farmi un po’ di spazio; voi tirate dritto anche a costo di costringermi a buttarmi giù dal marciapiede mentre sta passando l’autobus; voi mi urtate e sembrate non accorgervene.
Perché voi, se io mi fermo per farvi passare, mi guardate con l’aria incazzata? Forse perché questo vi obbligherebbe alla cortesia?
Eppure dai risultati di un sondaggio di qualche settimana fa, effettuato da Seat Pagine gialle e Ispo, i catanesi si percepiscono generosi, ospitali, allegri e simpatici.
Ah, ecco: allora doveva essere un simpaticone quell’automobilista che, qualche giorno fa, mentre un’ambulanza occupava la strada per caricare un’anziana signora in barella, si è messo a suonare il clacson a perdidito. E certamente quella melodia serviva a tirare su il morale alla vecchietta: allegria!
Ma, chissà com’è, io non mi sono divertita affatto e in quel momento avrei voluto essere l’invincibile Hulk, prenderlo con una mano, stritolarlo e poi sbattergli la testa sull’asfalto fino a fargli uscire il cervello, ammesso che ne avesse uno. E invece, di fronte a tanta maleducazione e mancanza di umanità, ti senti ancora più piccolo e impotente.

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