Sembra che io abbia corso il serio rischio di
trasformarmi in un maschio. Perché da bambina se una tapparella si inceppava e
non andava più né su né giù io mi armavo di cacciaviti, smontavo l'ingranaggio,
sbloccavo la molla, rimettevo la cinghia sui binari e riavvitavo. Oppure
cambiavo una lampadina o armeggiavo per sostituire l'interruttore di un
abat-jour.
Piccole cose
che avrebbero potuto pregiudicare per sempre la mia femminilità, almeno a
giudicare dal nuovo spot radiofonico dello Svitol messo a punto da un creativo forse
nel tentativo di essere politicamente corretto o più semplicemente - che
sarebbe il suo mestiere - per ampliare il target.
Provo a
raccontarvelo; voi provate a "sentirlo": c'è una tipa che,
inizialmente con la voce più civettuola possibile (dunque - secondo i parametri
maschili e maschilisti - femminile), afferma soddisfatta che con Svitol casa
può "eliminare i cigolii di porte e armadi". Quindi la sua voce si fa
prima più impostata, per dirci che può "facilitare lo scorrimento di porte
e tapparelle"; poi mascolina, tonalità trans, per comunicarci che quando
porta i bambini all'asilo (quindi, attività comunque femminile) lo usa
"per i meccanismi del passeggino"; fino a diventare decisamente
virile per la conclusione: "Mi chiedo a cosa mi serva un marito". Completato
il cambio di sesso, senza nemmeno bisogno di complesse e costose operazioni
chirurgiche, te lo spiegano: "Con Svitol casa le donne mostrano il loro
lato maschile".
Dunque. A
parte che se fossi un marito o compagno di quelli come si deve (mi dicono che
qualcuno in giro ci sia) mi offenderei perché non vorrei servire solo a
svitare, ma a oliare i meccanismi di un rapporto di coppia leggendo insieme un
libro, andando insieme al cinema, occupandosi insieme dei bambini, facendo l'amore,
andando in vacanza insieme, eccetera, l'operazione suona come una minaccia
terroristica - del tutto simile a quella sul nesso fra masturbazione e cecità -
nei confronti delle donne che fanno "le cose da uomo", tipo portare
la macchina, indossare i pantaloni, persino (che pretese!) lavorare.
Ecco, forse il
punto è proprio questo: che le donne nella pubblicità possono essere usate per
mostrare tette e culi, ma quelli che svolgono il lavoro del creativo sono
prevalentemente maschi avvinti come l'edera al punto di vista maschile. E forse
per l'ideatore di questa pubblicità dire che "le donne mostrano il loro
lato maschile" era pure un complimento. Del genere "donne con le
palle".
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