lunedì 6 luglio 2015

Donne con le palle


Sembra che io abbia corso il serio rischio di trasformarmi in un maschio. Perché da bambina se una tapparella si inceppava e non andava più né su né giù io mi armavo di cacciaviti, smontavo l'ingranaggio, sbloccavo la molla, rimettevo la cinghia sui binari e riavvitavo. Oppure cambiavo una lampadina o armeggiavo per sostituire l'interruttore di un abat-jour.
Piccole cose che avrebbero potuto pregiudicare per sempre la mia femminilità, almeno a giudicare dal nuovo spot radiofonico dello Svitol messo a punto da un creativo forse nel tentativo di essere politicamente corretto o più semplicemente - che sarebbe il suo mestiere - per ampliare il target.
Provo a raccontarvelo; voi provate a "sentirlo": c'è una tipa che, inizialmente con la voce più civettuola possibile (dunque - secondo i parametri maschili e maschilisti - femminile), afferma soddisfatta che con Svitol casa può "eliminare i cigolii di porte e armadi". Quindi la sua voce si fa prima più impostata, per dirci che può "facilitare lo scorrimento di porte e tapparelle"; poi mascolina, tonalità trans, per comunicarci che quando porta i bambini all'asilo (quindi, attività comunque femminile) lo usa "per i meccanismi del passeggino"; fino a diventare decisamente virile per la conclusione: "Mi chiedo a cosa mi serva un marito". Completato il cambio di sesso, senza nemmeno bisogno di complesse e costose operazioni chirurgiche, te lo spiegano: "Con Svitol casa le donne mostrano il loro lato maschile".
Dunque. A parte che se fossi un marito o compagno di quelli come si deve (mi dicono che qualcuno in giro ci sia) mi offenderei perché non vorrei servire solo a svitare, ma a oliare i meccanismi di un rapporto di coppia leggendo insieme un libro, andando insieme al cinema, occupandosi insieme dei bambini, facendo l'amore, andando in vacanza insieme, eccetera, l'operazione suona come una minaccia terroristica - del tutto simile a quella sul nesso fra masturbazione e cecità - nei confronti delle donne che fanno "le cose da uomo", tipo portare la macchina, indossare i pantaloni, persino (che pretese!) lavorare.
Ecco, forse il punto è proprio questo: che le donne nella pubblicità possono essere usate per mostrare tette e culi, ma quelli che svolgono il lavoro del creativo sono prevalentemente maschi avvinti come l'edera al punto di vista maschile. E forse per l'ideatore di questa pubblicità dire che "le donne mostrano il loro lato maschile" era pure un complimento. Del genere "donne con le palle".

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