Io sono di quelli che hanno aspettato i risultati
con l'ansia da parto e hanno gioito mischiando riso e lacrime per la vittoria
del No al referendum in Grecia.
Perché noi in
Italia siamo bravissimi a fare la rivoluzione con il culo degli altri, in
mancanza di un culo tutto nostro. E questo non a causa del fato avverso, ma a
causa del fatto che siamo stronzi. Mi riferisco alla miriade di partiti e
partitelli comunisti e di sinistra.
In Grecia pure
sono innumerevoli, ma quello che li distingue da noi è che loro pensano prima
di tutto all'interesse del loro Paese e in nome di questo interesse hanno
deciso di mettere da parte le differenze e puntare sulle cose che uniscono. E'
così che è nata Syriza, la coalizione della sinistra radicale, che a gennaio ha
vinto le elezioni politiche e domenica ha fatto il botto con il referendum.
Circa il doppio dei voti di sei mesi fa e, a parte quelli degli antieuropeisti
e degli incazzati a prescindere, mi piace pensare che siano anche il
riconoscimento del lavoro fatto da Tsipras.
Dentro Syriza
c'è una quindicina di partiti, più o meno quanti sono quelli italiani che si
iscrivono nell'area della sinistra, ma là hanno capito che unirsi era l'unica
cosa da fare per mettere fine alle politiche neoliberiste che hanno affossato
la Grecia. Non sono così ingenua da pensare che non ci siano screzi al loro
interno, ma da loro ha prevalso il buon senso.
Noi no.
Giornalmente mi arrivano mail di presunti leader comunisti che sollecitano
l'unione dei comunisti attraverso un "movimento dal basso" - di cui ovviamente
si autonominano guide - che però è sempre un movimento verticale e mai
orizzontale: a parole predicano unità, ma mai che nessuno di questi presunti e
sedicenti e patetici leader del nulla faccia un passo indietro o si muova verso
gli altri. Sempre contro. Anzi, sempre ad alimentare il settarismo e sempre a
coltivare il loro piccolissimo giardino. Per non parlare dei miserevoli
fuoriusciti o dissidenti del Partito Nazional Fascista 2.0, i Fassina, i
Civati, i D'Attorre: fuoriusciti col contagocce, a singhiozzo, a rate, o con un
piede dentro e uno fuori; sicuramente fuoriusciti alla spicciolata senza nessun
peso politico. Ciascuno dei quali, con sprezzo del ridicolo, annuncia di voler
fondare un partito tutto suo.
Sembra quasi che
a dare la linea a sinistra e persino fra i comunisti sia Razzi/Crozza: Amico
caro, fatti un partito tutto tuo, fai il presidente, il segretario, il
vicesegretario, il tesoriere, l'organizzatore, il deputato, il senatore, fatti
un partito tutto tuo e nun mi rumpiri u cazz. Sì, dai, continuate così e a
vincere saranno i Razzi. Ma senza Crozza. E non ci sarà niente da ridere.
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