Ponte? Sì, certo, ponte. Dalle parti mie volevano
farne uno che non serviva a niente, se non a far guadagnare soldi alla mafia e
a qualche azienda a rischio bancarotta, a mantenere in vita una società
fantasma popolata da fancazzisti stipendiati a peso d'oro, ad ammazzare con il
buio tutto quello che ci stava sotto e a intralciare il volo di quello che ci
stava sopra.
A Palermo ce
n'è uno, quello sul fiume Oreto, dove la gente - soprattutto se disoccupata -
si suicida a grappoli.
Ma non sembra
che siano questi i ponti che preoccupano Ernesto Carbone, presunto brillante ex
manager e presunto brillante parlamentare renziano secondo cui lo sciopero
generale della Cgil è stato indetto per il 5 dicembre con l'obiettivo di far
fare un bel ponte ai lavoratori. Che quindi, se tanto mi dà tanto e se non
interpreto male il senso del suo tweet ("Così il ponte è servito",
concetto ribadito oggi affermando di non avere intenzione di chiedere scusa per
quello che ha scritto), sarebbero dei fannulloni.
Non torno sul
fatto che i lavoratori scioperando perdono la paga, perché solo quelli in mala
fede fingono di non saperlo, ma mi soffermerei piuttosto su alcuni episodi molto
poco onorevoli della vita politica, personale e professionale del fedelissimo
del bullo di Palazzo Chigi. A cominciare dal fatto che è stato sotto processo per
sostituzione di persona perché si sarebbe intrufolato nel profilo Facebook di
una sua ex per ricoprirla di merda. Lui sostiene di essere stato assolto ma
della sua assoluzione in rete non c'è traccia. Crediamogli sulla parola.
E dobbiamo
credergli sulla parola anche quando giura e spergiura di avere agito "in
piena legittimità" per difendersi dall'accusa di essersi dato alla pazza
gioia con la carta di credito aziendale quando era presidente e amministratore
delegato della società Sin.
Una cosa che
difficilmente il giovane renzista potrà smentire - a meno che non si voglia
sostenere che il sito della Camera dei deputati è Dagospia o Chi - è quello che
si legge nella sua pagina istituzionale e cioè che dal suo insediamento nel
marzo 2013 Carbone ha presentato come primo firmatario una sola proposta di
legge. Dunque, chi sarebbe il fannullone?
Qualcuno
informi Carbone che il giorno dello sciopero generale a protestare contro le
politiche del lavoro del governo di destra-destra guidato dal suo amico Matteo
Renzi ci saranno anche migliaia di persone che il ponte, malgrado loro, lo
fanno 365 giorni l'anno. Si chiamano disoccupati e giornalmente pensano che
sarebbe meglio buttarsi giù da un ponte. Ma dubito che capirebbe: come si dice
dalle mie parti, "u saziu nun cridi o diunu".
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