sabato 4 ottobre 2014

Uguali


Qualche giorno fa ho visto la foto di un militante (?) del Pd siciliano intervenire a un incontro del suo partito. Oddio, "militante": non smetto di usare categorie démodées. Sembra che nel Pd, oltre a non essere rimasto nemmeno un briciolo di sinistra, non ci siano più militanti e tesserati (che poi le due cose sono collegate).
Diciamo che quella foto ritraeva un burocrate, uno destinato a diventare qualcuno, con il piglio di chi dà lezione, pantaloni blu con le pinces e stretti sotto, camicia bianca d'ordinanza.
Dovremmo esserci abituati, no, a vedere questi neoberluschini in divisa? E poi adesso anche i dati sul tesseramento ci confermano che il Pd è un partito di plastica, senz'anima, senza idee di sinistra e con molte idee di destra, senza passione e con molto calcolo. Eppure, no: fa impressione, ti suscita lo stesso raccapriccio che provoca la vista di uno di quegli enormi scarafaggi marrone di ultima generazione che hanno invaso le città prediligendo gli scarichi e hanno soppiantato quelli - rossi e molto più piccoli - che invadevano le case piene di libri. Lo stesso raccapriccio che provocava nei suoi familiari la vista di Gregor Samsa.
A rovistare, metaforicamente, nella merda c'è il rischio di una metamorfosi. Roba da vecchi rincoglioniti la militanza in un partito, le scuole quadri, gli scioperi per il lavoro, i volantinaggi nelle fabbriche e nei quartieri popolari, le riunioni di collettivo, i turni per la pulizia del cesso in sedi dove spesso non c'era l'acqua corrente. Meglio, molto meglio, per voi, i pantaloni blu e la triste camicina bianca, il partito come pollaio dove allevare clientes in batteria. I voti si prendono con i favori, i diritti si buttano nel cesso.
Me la rigiro mentalmente fra le mani quella foto e fra le mani vorrei avere lui, quel "militante" piddino, per assestargli un paio di ceffoni. Non sarà esattamente il metodo Montessori, ma a volte servono le terapie d'urto per aggredire malattie gravi come la carrierite. E ogni tanto uno schiaffo a un bambino può essere salutare. Già, perché quello che ho omesso di dirvi è che quel cosiddetto militante così tristemente bardato da yuppie renziano quarantenne era un ragazzo di appena diciassette anni. Anormale. Perché non è normale un ragazzino vestito in quel modo, a meno che non stia andando a fare la prima comunione (che già di per sé non è una cosa normale).
Se lo avessi fra le mani, gli direi: levati questa merda che hai addosso (e nel cervello) e vatti a mettere una maglietta ciancicata e un paio di jeans! Altrimenti, per te e per quelli come te è meglio una fine alla Gregor Samsa. Con una differenza rispetto a lui: che voi non siete dei diversi emarginati; voi siete drammaticamente degli uguali. Uguali a quelli dei club "Forza Silvio".

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