martedì 1 ottobre 2013

Offerte specialissime


Premesso che, con qualche attenuante per la generazione di mia madre, non sopporto le donnicciole che non possono vivere se non vanno dal parrucchiere tutte le settimane e premesso che io ci vado una volta ogni tre anni - taglio Giovanna D'Arco e poi si va di macchinetta, effetto terremoto 1693 - e dunque me ne fotto se aumenta il prezzo del coiffeur in seguito all'aumento dell'Iva, vorrei vivamente complimentarmi con il lettino per l'abilità - pari a quella "diplomatico/tessitoria" dello zio Richelieu - di accumulare tante cazzate in un colpo solo. Come quelli che mettono 20 centesimi nelle macchinette mangiasoldi e, per un colpo di culo, vengono travolti dalle monete. Ma all'incontrario.
Cioè, per dire, lui fa una minchiata, per esempio togliere la prima rata dell'Imu per fare un piacere elettorale al pregiudicato, e addosso gli piove - non per vendetta divina, ma come logica conseguenza che sarebbe bastato usare il cervello (ad avercelo) per capirlo - un aumento delle tasse locali e un altro (immediato, per quanto previsto da tempo) dell'Iva, che ne produce una raffica andando a frugare nelle tasche di tutti quei polli che hanno esultato perché non pagheranno più la tassa sulla casa, ma anche di quelli che sono consapevoli di dover pagare aumenti di prezzi di prodotti e aumenti nei servizi comunali. Due fregature al prezzo di una: offerte specialissime in tempi di crisi.
Dunque aumentano i prezzi dell'acqua con le bollicine, dei succhi di frutta, delle scarpe (magari le signorine tacco 15 potrebbero provare a chiedere uno sconto dimezzando l'altezza del supporto: guadagnerebbero in estetica e in incolumità fisica), del tabacco, dell'avvocato, della pappa per i gatti, dei servizi di telefonia, di tutta una serie di cose utili e anche di qualcuna inutile. E siccome gli italiani ormai quasi tutti senza stipendio o con gli stipendi bloccati già non compravano più con l'Iva al 21% adesso compreranno ancora meno: una manovra geniale per far ripartire l'economia e andare a raccontare all'estero la favola della stabilità. Quando qua l'unica cosa stabile, anzi piatta, sembra essere l'elettroencefalogramma dei consiglieri economici del cosiddetto premier.
In compenso, per rilanciare il settore della nautica, hanno tolto la tassa di possesso per le barche fino a 14 metri di lunghezza e dimezzato quella per le barche fino a 20 metri. Ecco, magari invece di vendere frutta e verdura i supermercati potrebbero riconvertirsi e vendere accessori per la nautica: ci faremo delle grandi insalate di cime, bitte e mezzi marinai.

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