Cara prof, oggi ho incontrato i tuoi bambini... già,
ragazzini in realtà, visto che frequentano la terza media, ma di quelli con la
faccia pulita da bambini, con lo sguardo sveglio, curiosi, senza sovrastrutture
mentali, di quelli rari ormai in quest'èra di aspiranti bulli e pupe dall'aria
incattivita anzitempo. Immagino che sia merito anche un po' tuo, oltre che
delle loro famiglie, se hanno facce e abbigliamento da ragazzini
"normali".
Io ero in via
Etnea, con i miei compagni di sempre, con molti dei quali ho cominciato a fare
politica quando avevo l'età dei tuoi alunni. Manifestavamo in difesa della
Costituzione e per chiederne la piena applicazione. Loro erano lì a passeggio,
si sono fermati a parlare con noi e ci hanno fatto mille domande, come i bambini
piccoli che cominciano ogni frase con un "perché" e alla fine sei
stremato, non sai più cosa rispondere, ma sei al settimo cielo.
Anche loro
avevano mille domande che contenevano sempre la stessa parola, però la
mettevano alla fine: Costituzione. Cos'è la Costituzione? Cosa c'è scritto
nella Costituzione? E perché la vogliono cancellare la Costituzione?
Hanno pure
scherzato: "Ma allora, se serve a farci andare a scuola non è una cosa
buona la Costituzione". E si sono messi a ridere. Poi hanno promesso che
lunedì ti chiederanno di parlare in classe della Costituzione.
Per piacere,
prof, accontentali: loro sono pronti per parlare della Costituzione, sono
svegli, curiosi, intelligenti e puliti come non mi capitava da tempo di
incontrarne. Accontentali. E fregatene se nel programma non c'è la
Costituzione. Ormai non è più nemmeno nel programma del Paese, ma forse grazie
ai tuoi bambini/ragazzini riusciremo a rimetterla in agenda, insieme alla
democrazia, al lavoro, alla salute, alla scuola pubblica per tutti.
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