martedì 3 aprile 2012

Vi presento Zenzero

http://www.zenzeroquotidiano.it/


Ma che bisogno c'era di un altro giornale? Non ce n'erano già abbastanza? Sì, certo. Ma noi abbiamo un desiderio e un bisogno: il bisogno di non sentire più la favola ipocrita di giornali indipendenti, apartitici, imparziali.
Non fatevi fregare: il giornale imparziale è una vetrina che si vende al miglior offerente pubblicitario. E' "merce", come direbbe Antonio Gramsci, che in un articolo del 1916 quanto mai attuale così scriveva: "La merce è quel foglio a quattro o sei pagine che va ogni mattina od ogni sera a iniettare nello spirito del lettore le maniere di sentire e di giudicare i fatti dell'attualità politica, che convengono ai produttori e venditori di carta stampata". E poi ancora, parlando dell'operaio, sintesi del lavoratore che oggi è l'operaio come pure l'insegnante o il precario di un call-center: "Egli dovrebbe ricordarsi sempre, sempre, sempre, che il giornale borghese (qualunque sia la sua tinta) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi. Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un'idea: servire la classe dominante, che si traduce ineluttabilmente in un fatto: combattere la classe lavoratrice". E continua: "Tutti i giorni poi, capita a questo stesso operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i fatti anche piú semplici in modo da favorire la classe borghese e la politica borghese a danno della politica e della classe proletaria. Scoppia uno sciopero? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto. Avviene una dimostrazione? I dimostranti, sol perché siano operai, sono sempre dei turbolenti, dei faziosi, dei teppisti... Il governo emana una legge? È sempre buona, utile e giusta, anche se è... viceversa. Si svolge una lotta elettorale, politica od amministrativa? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi. E non parliamo di tutti i fatti che il giornale borghese o tace, o travisa, o falsifica, per ingannare, illudere, e mantenere nell'ignoranza il pubblico dei lavoratori".
Proprio ciò che accade oggi: i No-Tav sono terroristi, i migranti sono criminali, gli omosessuali sono malati, il governo dei cosiddetti "tecnici" ci porterà fuori dalla crisi, una legge elettorale che discrimina milioni di elettori serve ad assicurare la "governabilità"...
Ecco, noi siamo di parte: siamo dalla parte dei lavoratori e siamo dalla parte della verità dei fatti e crediamo in un "giornalismo militante" che non sia esercizio di stile o - peggio - strumento di potere, ma sia al servizio dei cittadini. E siamo partigiani. Per usare l'espressione di un altro grande uomo, di un nostro contemporaneo che rischia la vita quotidianamente nella lotta alla mafia e per la legalità, il magistrato Antonio Ingroia, siamo "Partigiani della Costituzione", quella Carta fondativa della nostra Repubblica nata dalla Resistenza, universalmente riconosciuta come una delle migliori al mondo, uscita dalle sofferenze di un popolo che per un ventennio aveva visto negare i più elementari diritti e che da oltre un ventennio una classe politica indegna, inetta e corrotta tenta di ridurre a carta straccia. E invece noi siamo convinti che i genitori, per fare crescere i loro figli cittadini "veri", farebbero bene a mandarli fin da piccoli a lezione di Costituzione.
Perché, per finire, questo nome "culinario"? Perché le spezie sono l'ingrediente che rende un cibo speciale. Perché ci piacciono moltissimo le spezie e le persone "esotiche" che ci fanno sentire tutt'uno con i popoli di tutto il mondo. Perché, soprattutto, lo Zenzero è stimolante e antiemetico: ed è proprio quello che ci vuole in questo Paese assopito e di fronte a una classe dirigente che dà la nausea.

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