lunedì 30 aprile 2012

La zia ha messo il sale nel caffè

Pierluigi Bersani deve essere molto stanco. Del resto, si sa, i tempi della politica, le riunioni infinite ed estenuanti, i viaggi da una parte all'altra del Paese, ammazzerebbero anche un cavallo. E così si ritrova a fare (e a dire) quelle cose che equivalgono alle azioni delle vecchie zie un po' rinco. Tipo: mettere il sale nel caffè, partire per mettere su un disco di vinile sul piatto del giradischi e infilarlo nel frigorifero, lavarsi le mani e dimenticare di chiudere l'acqua facendo allagare la casa, chiamare i nipoti con i nomi dei figli e i cognati con i nomi dei fratelli, e così via. Sicché lui oggi se n'è andato a Palermo per la campagna elettorale e ha fatto (e detto) una serie di cazzate. Tipo: ha incontrato uno che si chiama Cetto e lo ha chiamato Fabrizio, ha attaccato l'andamento della spesa nazionale "sbarellata" dal centrodestra dimenticando che lui in questo momento sta governando con il centrodestra e con quel centrodestra sta sostenendo un governo di destra che più destra non si può nemmeno col destreggio, ha commemorato Pio La Torre ucciso dalla mafia e ha detto che per dare prospettive alla Sicilia "la strada tracciata è chiara" e vuol dire alleanza con le forze moderate e autonomiste, cioè con l'Mpa, cioè con Raffaele Lombardo indagato per mafia, e così via. Dia retta, onorevole (mi dispiace, ma ho qualche difficoltà a chiamare compagno uno che dice certe cose), lo diciamo per lei, perché ci dispiace vederla in questo stato confusionale: si prenda una pausa, vada in uno di quei centri dove ti rimettono in piedi dopo un esaurimento nervoso, magari le danno pure in mano una bambola da pettinare che serve a scaricare la tensione, e ripassi quando si sarà rilassato. Magari avrà le idee un po' meno confuse.

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