Stamattina sull’asfalto davanti a un portone è sbocciata una di quelle serenate moderne che tanto fanno indignare coloro che hanno dimenticato di avere avuto fra 15 e 20 anni (beninteso, se lo fanno su un palazzo antico io m’incazzo come una jena e ho solo voglia di prenderli a schiaffoni). Con la bomboletta, a lettere cubitali, c’era scritto: “Io non riesco a pensare a un altro mondo senza di te. Vivo sl di te”. Dove sl immagino che stia per solo (e, in questo caso, mi scatta direttamente l’istinto omicida). Ma non è questo il punto. In quella frase c’erano due cose: c’era l’amore e c’era – per quanto di sicuro inconsapevolmente – un concetto politico di altro mondo (possibile?), di un’altra organizzazione della vita.
Beh, io credo che nella vita le cose belle siano due: l’amore e il pensiero, cuore e cervello, sentimento e idee, chiamateli come volete. E so che spesso la passione politica fa battere il cuore come una travolgente storia d’amore.
Ma se hai bisogno di pagare per ottenere un surrogato della fotocopia dell’amore e se hai bisogno di pagare perché altri fingano di essere d’accordo con le tue posizioni politiche; se hai bisogno di pagare per ottenere ciò che la gran parte degli esseri umani ottiene in maniera naturale; se hai bisogno di circondarti di puttane (giovani donne, spesso minorenni, che si fanno sfruttare e ti sfruttano) e puttani (uomini vecchi dentro, senza dignità, che si fanno sfruttare e ti sfruttano); se a nessuno verrà mai in mente di gridarti, con una bomboletta spray, il suo amore (fisico o politico: mai visto su un muro lettere gocciolanti che inneggino a Berlusconi, ma sempre tante parole appassionate per Che Guevara, per esempio, e questo vorrà pur dire qualcosa); se insomma tutte queste cose, sei sicuro che valga la pena vivere?
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