martedì 18 luglio 2017

L'olocausto dei bambini

Il buon nome dell’«Istituzione», con la I maiuscola, vale più della vita di un bambino. Anzi, di 547 bambini. Per questo, per tutelare il buon nome dell’Istituzione, bisognava tacere sulle violenze subite dai bambini del Coro maschile della Cattedrale di Ratisbona dal 1945 agli inizi degli anni Novanta.
Preti e insegnanti che abusavano del loro potere e dei loro allievi, studenti di terza e quarta elementare; preti e insegnanti che sapevano e tacevano. Omertosi, in Germania come in Sicilia, dove ancora alcuni non hanno smesso di proteggere i boss.
La storia era saltata fuori qualche anno fa. Ora un avvocato, Ulrich Weber, che dal 2010 ha raccolto le denunce delle vittime, ha presentato un rapporto dettagliato: 500 bambini maltrattati, 47 violentati in nome di dio, 49 colpevoli individuati.
Ai colpevoli, colpevole di omertà, bisogna aggiungere il direttore di quel coro fra il 1964 e il 1994. Per trent’anni, cieco, muto e sordo, Georg Ratzinger, fratello di quell’altro che è stato papa, niente ha visto, niente ha sentito, niente ha detto.
Nel frattempo è andato in giro per il mondo a fare concerti come una rockstar, è stato insignito di numerose onorificenze, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo, sede pontificia estiva, proprio mentre suo fratello era papa. Quando si dice il familismo. Immorale. E poi ci fanno la morale. E poi chiamano “assassina”, senza conoscerne le ragioni, una donna che decide di abortire.

Loro, che bambini ne hanno ammazzati nell’anima oltre cinquecento, praticamente un olocausto, come dovremmo chiamarli?

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