Ho deciso di costituirmi. Siccome ho sentito che
convivere è peggio di un omicidio, penso che sia giusto scontare la mia pena. A
rivelarmi le mie gravi colpe è stato un tipo di Cameri - che con l'occasione
abbiamo scoperto essere una "ridente (?) cittadina" a sette chilometri
da Novara -, tal Tarcisio Vicario, di professione salvatore di anime, cioè il
parroco, probabilmente convinto di fare le funzioni del legislatore o di qualche
personaggio immaginario.
Certo, se
l'avessi saputo prima non avrei commesso un delitto così orribile e degno di
riprovazione oltre che di bruciare nelle fiamme dell'inferno, ma ora è giusto correre
ai ripari ed espiare la pena.
Prima però
vorrei chiarite un po' di cose. Tipo: se per l'omicidio di solito danno
l'ergastolo, per "peggio di un omicidio" quanto danno? Quanto vale un
"peggio di un omicidio": un omicidio e un quarto, un omicidio e
mezzo, un omicidio e tre quarti, un omicidio e dieci centesimi? C'è un
tariffario degli omicidi? Per dire, se convivere è più di un omicidio, sposarsi
in municipio è un po' più grave o un po' meno grave?
Devo saperlo
per farmi quattro conti perché io di omicidi ne ho commessi diversi. Dunque,
vediamo: ho convissuto, poi mi sono sposata in municipio, ho divorziato (ma
questo è conseguenza del passaggio precedente: non so se valga un omicidio o
mezzo), non ho battezzato mio figlio, mi sono sbattezzata. Allora la domanda è
questa: per una collezione di ben cinque "peggio di un omicidio", le
offerte sono cumulabili? Al supermercato delle indulgenze valgono le stesse
regole del supermercato dei prosciutti e dei salami?
Ma la vera
domanda è: lo pagano per dire queste stronzate o lo fa per passione, come Bocca
di Rosa?
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