Non fraintendetemi: non giustifico le donne che
ammazzano i figli ma penso che bisognerebbe capire perché sono arrivate a tanto
e soprattutto perché nessuno le ha aiutate a non arrivare a tanto. Però credo
che oggi la storia sia diversa e che oggi siano state varcate le colonne
d'Ercole dell'umanità, oltre le quali c'è soltanto la morte dell'intera
società.
La notizie
viene dal sud, ma nemmeno la fame nera e l'ignoranza più profonda possono
giustificare un tale livello di malvagia macchinazione: una donna incinta di
Cosenza si fa investire, il bimbo nasce prematuro ma lo fanno morire per farsi
pagare dall'assicurazione. Madre consenziente, medico pure. E, a quanto pare,
dietro c'era tutta un'organizzazione (gli indagati sono 144) che è probabile
abbia fatto di questo schifo la sua attività principale: medici e pazienti che
si spartivano il "premio" dell'assicurazione per avere ammazzato
bambini non ancora nati.
Particolari da
film horror, cattiveria degna del dottor Mengele: il bimbo avrebbe potuto
continuare a crescere nella pancia della mamma, il parto prematuro è stato
fatto apposta e poi non gli hanno dato nemmeno l'ossigeno.
Il poliziotto
che ha illustrato l'operazione ha detto che "sarebbe bastata una
boccata" perché il bimbo fosse ancora vivo.
Non ci possono
essere qui giustificazioni psicologiche o di disagio mentale e francamente non
riesco nemmeno a pensare quale tipo di pena potrebbe essere adatta a gente
simile. O forse sì: fargli mancare l'ossigeno fino a un attimo prima di morire,
ridarglielo e ritoglierlo all'infinito, per vedere fino a che punto possono
resistere. E non mi susciterebbero un briciolo di pietà. Come non me ne avrebbe
suscitata Mengele se, invece di morire per cause naturali, gli fosse stato
restituito tutto quello che aveva fatto agli essere umani, bambini compresi,
nel campo di sterminio di Auschwitz. Ecco, credo che un livello così spaventoso
di malvagità l'umanità l'abbia raggiunto soltanto durante il nazismo.
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