Mia madre oggi era incazzata nera. Ha detto che, se
fosse stata più giovane, avrebbe fatto la rivoluzione. Non ci credo: non l'ha
fatta nel '48 (nel senso di Ottocento), perché non c'era; non l'ha fatta nel
'68 (nel senso di Novecento), perché ama troppo le comodità. Ma - come dire? -
basta il pensiero.
E il pensiero
che ha fatto risvegliare in lei i moti rivoluzionari dell'8 (nel senso di
agosto) è che a quanto sembra il comune di Pedara, con grande gioia del sindaco
democratico (e cristiano) "Entoni" Barbagallo e del parroco e con i
soldi della Regione - dunque, nostri -, ha comprato per due milioni di euro la
casa della cosiddetta Beata Peppina, cioè Giuseppina Faro, una "serva di
dio" nata proprio un anno prima dei moti ottocenteschi nella cui biografia
slash agiografia si parla di un elenco dettagliato di grazie (almeno
tre, I suppose: Grazia, Graziella e grazie al...) "ottenute da diverse
decine di fedeli in varie parti della Sicilia e anche all'estero per
intercessione della Faro", aggiungendo che fece voto di verginità ma solo "temporanea"
(e chiamala scema!) suscitando con il suo esempio "in
molte fanciulle il desiderio di consacrarsi al Signore nella verginità e nella
carità". E
qui, in effetti, si potrebbe configurare il miracolo.
Il pensiero,
la ragione che ha fatto scattare l'indignazione di mia madre è questo -
ragionevolmente e in sintesi - e non fa una grinza: buttano i soldi per
rilevare la casa di questa tipa per farne conoscere le opere e ottundere le
menti mentre a Racalmuto la casa di Sciascia cade a pezzi, non c'è un cent per
ristrutturarla trasformandola in museo e c'è il pericolo che per poche decine
di migliaia di euro finisca in mano a privati che chissà cosa ne faranno.
Questo dice la
ragione. La Regione invece deve trovare tutto questo normale, così come deve
trovare normale tagliare i fondi - decretandone nei fatti la chiusura -
all'Istituto Gramsci dove, oltre a tutto il resto, è custodito l'archivio di
Pio La Torre, cioè uno dei pochi che hanno tentato di restituire dignità alla
Sicilia e di aprire le menti dei siciliani. E la religione se ne pasce. Già, ma
la casa di Sciascia o il Gramsci quanti voti vuoi che spostino?
Naturalmente,
anche se le puttanate ormai le fanno in ogni stagione, continuano a privilegiare
l'8 - cioè agosto - così la gente non ci pensa, perché o si sta godendo le
vacanze o sta bestemmiando perché l'unica vacatio rimasta è quella del lavoro.
E non basterebbe nemmeno un miracolo della vergine temporanea per trovare un
posto: nemmeno temporaneo.
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