domenica 10 agosto 2014

Il Partito dei baci e delle brioches

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Ho letto stamattina su Facebook alcune considerazioni di un caro amico e compagno, avvocato che - come molti suoi colleghi - coltiva un atavico e viscerale odio nei confronti dei magistrati.
Il compagno, della cui compagnitudine non dubito sebbene sia da tempo in fase di avvicinamento al Pd, scriveva in estrema sintesi che a frenare la sua marcia verso quel partito è stato il tentativo di designazione del magistrato antimafia Nicola Gratteri a Ministro della Giustizia del governo Renzi. Designazione peraltro prontamente bloccata dal garante solo di se stesso e dunque mai andata in porto.
Solita storia di contrapposizione fra garantisti e giustizialisti: il mio caro amico se la prende con Gratteri, presunto giustizialista, che se la prende con il neonato giornale di Piero Sansonetti, "Il garantista", presunto garantista. Sansonetti, allegramente transitato da sinistra a destra passando attraverso buchi di bilancio e licenziamenti di giornalisti antimafia (evidentemente fa curriculum), sembra sia solito prendersela con i magistrati impegnati in inchieste sulla 'ndrangheta e Gratteri sembra abbia messo in guardia gli altri giornalisti che invece sostengono il lavoro della magistratura contro quegli attacchi che li delegittimano e li isolano.
Ebbene, il mio caro amico con sarcasmo sostiene che Gratteri sarebbe stato un "ottimo Ministro della giustizia sommaria" e aggiunge che il Pd sarebbe "il megafono delle procure".
Ohibò! Il Pd megafono delle procure? E da quando? Le foto ci mostrano piuttosto un partito dei baci schifosi, quegli stessi baci che hanno un precedente tristemente noto e "autorevole" in Sicilia. Baci con trasporto degno di uno scatto di Alfred Eisenstaedt, elargiti da una signora che ha la stessa puzza sotto il naso, lo stesso rapporto con la realtà e la stessa fratellanza con il popolo che aveva la signora delle brioches.
Ecco, io che non sono necessariamente giustizialista, ma preferisco sicuramente i magistrati ai mafiosi, in casi come questi proporrei di ripristinare la ghigliottina. Non quella parlamentare: quella vera.

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