Si vede che sto diventando
vecchia. Da qualche tempo, ogni volta che infilo una mano nel sacco dei ricordi
ne viene fuori uno che non ricordavo, nitido come fosse ieri.
L'ultimo è saltato fuori poco fa. Sarà trascorsa una decina d'anni:
a un certo punto nella posta elettronica trovai un'email molto garbata di un
signore che si scusava per avermi disturbato involontariamente perché, a quanto
pare, dal suo indirizzo di posta elettronica era partita una mail al mio
indirizzo. Gentile e autoironico ("ho chiesto a mia madre se per caso
fossi sonnambulo"), sicché io - pur non essendo solita accettare caramelle
dagli sconosciuti - decisi di rispondergli. Trovammo una serie di punti comuni
- io siciliana, lui milanese ma di genitori siciliani; io giornalista, lui giornalista;
lui scrittore, io scrittora (di scarsa fama e scarso talento) - e diventammo
amici di tastiera. Erano anni che non veniva in Sicilia e non ne voleva sentire:
storie di parenti serpenti che lo avevano disgustato, però lo convinsi ad
allungare il suo viaggio - che avrebbe dovuto fermarsi più o meno ad Eboli -
per venire anche qui a presentare il suo ultimo romanzo. Qualche tempo dopo
comprò casa alle pendici dell'Etna e da allora è lì che abita.
Poco fa il mio amico mi ha invitato a un reading del suo ultimo
libro nell'ambito di una serie di incontri dedicati a "scrittori
siciliani": ha scritto proprio così e non nego di aver provato una certa
emozione. Non so come si ami un padre, ma so come si ama una madre: ci litighi
a sangue tre volte al giorno prima dei pasti, ma non puoi farne a meno. La
Sicilia è mia madre e sono contenta che Raffaele sia mio fratello.
"Io, il Destino. Io, il Caso. Io, Dio", avrebbe detto Tony Sperandeo ne
"Il 7 e l'8": beh, dio magari no (non ho il piacere e vivo benissimo
senza), ma certamente devo dire grazie al Fato che ci ha fatti incontrare e che
lo ha fatto diventare "scrittore siciliano". Elettronico, ma pur
sempre Fato: l'e-Fato.
:-)
RispondiEliminaGuarda che mi avevi scritto una mirabile recensione de " Il mio amico Abdul" su "Il manifesto". Non fare la modesta!
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