Caro, carissimo, eccessivamente dispendioso - direi
- ingegner Moretti, lei che minaccia di andarsene se le decurteranno di un po' il
suo stipendio da oltre duemila euro al giorno (cioè quello che un serio
professionista guadagna in un mese e quello che nello stesso arco di tempo
guadagnano quattro altrettanto qualificati precari), lei che sostiene che un
manager bravo debba essere strapagato, lei lo sa quanto impiega un treno per
andare da una parte all'altra della Sicilia? Quasi lo stesso tempo che impiegò
Cristoforo Colombo a circumnavigare la terra. Quindi, se tanto mi dà tanto, lei
non deve poi essere così bravo.
E lo sa quanti
pendolari perdono il posto per non essere arrivati puntuali a causa dei suoi
treni in ritardo? Quindi, se tanto mi dà tanto, lei non deve poi essere così
bravo.
E lo sa quanti
bravi manager e professionisti sono costretti a lasciare la loro terra e la
loro famiglia perché c'è uno che viene pagato per cento e cento che vengono
pagati per uno? E lo sa quanti
giovani hanno smesso di cercare lavoro prima ancora di cominciare a cercarlo? E
lo sa quanti cinquantenni all'improvviso disoccupati, malgrado i chili di
curriculum e i trent'anni di esperienza professionale, sono costretti ad
accettare un lavoro di merda che non riconosce la loro professionalità e ad
essere pagati meno di una donna delle pulizie?
Certo, sono
d'accordo con lei: un manager bravo dev'essere pagato bene. Ma - sa - dovrebbe
essere pagato non dico bene ma almeno in maniera dignitosa anche un medico
bravo, un insegnante bravo, un giornalista bravo, un ingegnere bravo o degli operai bravi, come
l'ingegnere rapito ieri in Libia perché se n'era andato lì a rischiare la vita
non trovando lavoro in Italia e come i due muratori calabresi che due mesi fa
sempre in Libia hanno subìto la stessa sorte per la stessa ragione.
Ora, a parte
che "bene" non vuol dire essere pagati quanto il sultano del Qatar e
che in un momento in cui si chiede di fare sacrifici a lavoratori e pensionati
dovrebbe avere almeno il pudore di tacere, che ne direbbe - prima di fare
rivendicazioni del cazzo - di cominciare davvero ad essere un bravo manager?
Per esempio cominci a far andare i treni in orario e a garantire che i cessi
siano puliti. Altrimenti paghi una penale per ogni treno in ritardo - diciamo
una giornata del suo lavoro, da destinare a quattro disoccupati - oppure si
armi di ramazza, detersivi e olio di gomito e faccia brillare quelle latrine
come fossero la reggia di Versailles.
Che poi vorrei
capire: che cazzo ci si fa con duemila euro al giorno? Come cazzo si fa a
spendere duemila euro al giorno? Che fa, i fazzolettini usa e getta glieli
fabbricano apposta di seta? E pure la carta igienica per il suo culo dorato è
di seta? Di quante ore dev'essere fatta una giornata per riuscire a spendere
tutti quei soldi? E poi, quando farà la fine che fanno tutti (perché lei può
avere pure un sacco di soldi, ma - si rassegni - l'immortalità non è in vendita
neppure per tutto l'oro del mondo), cosa farà, si porterà i suoi tesori nella
tomba come un faraone? Dia retta: lo usi meglio il suo tempo, non lo lesini
alla sua famiglia e ai suoi affetti (ammesso che sappia di cosa sto parlando),
se ne vada in pensione e recuperi il tempo perduto nell'accumulazione di
ricchezze effimere. E soprattutto non spari cazzate, ché a qualcuno potrebbero
pure girare i coglioni. Diciamo a circa sette milioni di italiani, fra precari e disoccupati. Riesce a immaginare quattordici milioni di coglioni che girano?
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