Ti resta dentro per tutta la vita. Puoi avere quaranta,
cinquanta, sessant'anni; puoi averne pure novanta e avere perso la memoria di
ogni cosa: è lì e ogni volta ti precipita addosso e ti seppellisce come una
valanga. Accendi la radio, ascolti il gr e ti seppellisce.
Due bastardi
impotenti - due, a volte tre nello stesso giorno, perché i bastardi si
manifestano a grappoli e non c'è educazione, cultura o classe sociale che
tenga: un medico, un sottufficiale dell'Aeronautica - che ammazzano o tentano
di ammazzare le mogli.
Bastardi
doppi, perché lo fanno davanti ai loro bambini, odiando anche loro - forse
perché frutto di quelle donne che ormai vogliono morte per non essersi piegate
al loro volere - al punto da rovinargli la vita per sempre.
Ti resta
dentro per tutta la vita. Ascolti il gr e le immagini che ti si parano davanti
agli occhi non sono quelle di chi cerca di vedere la scena in base alla
descrizione del giornalista: sono quelle di chi la scena l'ha vista.
Cinquant'anni prima l'ha vista, ma potrebbe riferire ogni dettaglio: le urla,
il coltello, la bava alla bocca, le parole sconnesse, gli occhi del porco
assassino iniettati di sangue, i propri occhi e quelli di sua madre e dei suoi
fratelli travolti dal terrore, in procinto di annegare, l'apnea, i tentativi
inutili e ridicoli per distoglierlo dal suo proposito lucidamente folle. Gli
chiedi persino che ora è, forse si distrae e non ci pensa più. Ma lui ci pensa
ancora e va avanti come un treno, ha un unico obiettivo e non gl'importa di
travolgere anche i suoi figli. Femminicida e bambinicida.
Non importa se
alla fine per un soffio non siete riusciti ad ucciderla la vostra compagna:
avete comunque ucciso lei e i vostri figli. Gli avete rovinato la vita per
sempre. Sarete contenti adesso, bastardi.
E però forse
non sapete una cosa: alla fine dei vostri giorni, potrete avere intorno gente
prezzolata o interessata, ma nessuno piangerà per voi e nessuno vi rimpiangerà.
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