Siccome non bastava l'assurdo contratto del finché
morte non vi separi che obbligava alla fedeltà a vita - come se si potessero
imporre regole e tempi ai sentimenti -, adesso si sono inventati pure il
contratto di infedeltà. E' successo in Campania.
Lei si era
innamorata di un altro uomo pur continuando ad amare il marito e, invece di
fare come tutte le coppie in crisi di questo mondo, parlare, cercare di capire,
prendere una pausa di riflessione, o - come spesso fanno i maschi - farsi
un'amante clandestina e guardarsi bene dal confidarlo alla moglie, non
foss'altro che per non privarsi di una donna di servizio gratis, i due (probabilmente
non fidandosi reciprocamente) hanno messo nero su bianco: lei avrebbe
continuato a stare con entrambi finché non avesse capito quale dei due amava di
più. Letto, firmato e sottoscritto: lui, lei, e pure l'altro.
Certo, non è
il contratto scopereccio dell'assessore De Fanis con la sua segretaria, ma neanche
questo è il massimo della vita. Fatto sta che a un certo punto, ed esattamente
a natale, quando - secondo la vulgata - dovrebbero essere tutti più buoni e
invece i coglioni ti girano più che in altri momenti, il marito ha deciso che
il contratto non gli stava più bene e - come spesso fanno i maschi - ha
cominciato a picchiare la moglie che si era lasciata andare a un eccesso di
sdolcinerie telefoniche con il terzo uomo.
Tutto a monte,
dunque. Le cronache non ci dicono, e sarebbe interessante saperlo, se nel
contratto fosse specificato il "foro competente" (non fate battutacce!)
a dirimere eventuali controversie, se fossero elencate - magari con un
carattere invisibile se non con lente di ingrandimento, come si conviene a un
contratto vero - le clausole rescissorie né quali fossero le penali da pagare
in caso di inadempienza. Magari, che so, restituire fedeltà con gli interessi.
Tipo a vita, finché morte non vi separi. E non c'era già quell'altro?
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