giovedì 10 maggio 2012

Sic transit gloria culi

Sarà che non esistono più i camionisti di una volta, sarà che non ci sono più le mezze stagioni (per colpa di tutti quei deficienti che hanno trapanato l'ozono con una punta da dieci milioni), sarà - più probabilmente - che tette e culi spalmati in abbondanza come la Nutella sugli sguardi degli uomini hanno creato una certa assuefazione e dissafezione, fatto sta che la burrosa non è più di moda: le foto di Marilyn Monroe "senza veli" - secondo la terminologia similpudìca della stampa borghese -, cioè nuda come un verme, per quanto un verme ben in carne, messe in vendita all'asta a New York nel cinquantesimo anniversario della morte, non se l'è filate nessuno. Asta deserta, o quasi, e alla fine qualcuno se le dev'essere comprate per pietà, ma pagandole a un prezzo inferiore di quello di partenza. Sic transit gloria culi. Ma sono fiduciosa che prima o poi il riscatto arriverà. Perché, vedete, Marilyn è come la radio. Mi spiego: io ho una radio - peraltro metafora del mezzo - che mi regalarono i miei zii più di trent'anni fa, forse trentacinque. Quella radio è ancora lì sul mio comodino e - per quanto abbia ormai la voce un po' roca - funziona perfettamente. Forse perché è un apparecchio semplice e primordiale, come le chiappe di Marilyn. E invece in questo trentennio e cocci (se solo sapeste quanti, ma questa è un'altra storia) ho dovuto cambiare non so quanti televisori - pur usandoli il minimo indispensabile -, computer, telefonini...tutti finiti in discarica, I presume. Dunque, anche Marilyn sarà vendicata dalla giustizia del proletariato: perché quando tette e chiappe siliconate esploderanno in aria e si perderanno nel sole come palloncini ad Elio, le sue - vere, per quanto ormai morte, ma immortalate - torneranno a trovare spazio nelle case dei cultori del bello e nei calendari per camionisti. N'est-ce pas?

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