sabato 12 maggio 2012

Potresti fare molto di più

Mi sembra di sentirla, con la sua voce da vecchia gallina pipitante, la prof che dalla cattedra striglia l'allievo: "Potresti fare molto di più". Oggi la profmadonnapiangente è andata a Milano a un convegno su donne e welfare (fra l'altro, non è chiaro perché la invitano, visto che non capisce una mazza né di donne né di welfare) e parlando della "conciliazione" - cioè quella cosa che costringe le donne a essere Fregoli al cubo perché si devono occupare del loro lavoro, della casa, dei mariti, dei bambini, della merda dei bambini, dei gatti, della merda dei gatti, dei nonni, delle piante, del cane, della merda del cane, di preparare il pranzo e la cena, accompagnare i piccoli ormai cresciuti a danza in palestra alle feste, curare i rapporti sociali del marito in carriera, andare dal parrucchiere per non farlo sfigurare alla cena di lavoro, essere sempre pronte a soddisfare i desideri di re Carlo che torna dalla guerra, et coetera, et coetera, et coetera - e, rivolgendosi agli uomini che forse neppure c'erano, ha pronunciato la fatidica frase da professoressa con voce da gallina pipitante: "La conciliazione non è solo un tema femminile ma anche maschile: gli uomini dovranno fare di più in famiglia". E secondo te, siccome glielo stai dicendo tu, d'ora in poi gli uomini/allievi svogliati - reduci da almeno duemila anni di sottomissione delle donne - si batteranno il petto e inizieranno a stud...pardon, a occuparsi della casa e della famiglia? Non ti viene il dubbio che, mentre abbassano gli occhi ammettendo "ha ragione, prof", ti stiano mandando a cagare? Perché il problema è sempre quello: il prof che non ti dà niente e pretende tutto: devi fare molto di più. Magari potrebbe cominciare lei a fare molto di più, mettendo padri e madri in condizioni di collaborare e magari di avere anche un po' di tempo per coltivare il loro rapporto di coppia che - così com'è ora - può solo andare a puttane. E invece loro che fanno? Tanto per dirne una: nella cosiddetta riforma del lavoro approvata due mesi fa dal consiglio dei ministri - se nel frattempo qualcuno non gliel'ha fatta mangiare come il cappello di Rockerduck -, viene introdotto il congedo parentale obbligatorio entro i primi cinque mesi di vita del bambino: obbligatorio solo per tre giorni. Minchia, che sforzo! E degli altri 17 o 18 anni che ne facciamo?

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