mercoledì 30 maggio 2012

Budino al cioccolato

Nemmeno Giovanni Leone c'era riuscito. Giovanni Leone era pessimo ma non c'era riuscito a farmi disprezzare la figura del Presidente della Repubblica. E nemmeno...no, no, non esageriamo, Cossiga con la kappa c'era già riuscito. Il fatto è che io appartengo a quella generazione che è stata educata al rispetto per la figura istituzionale e però se dentro non ci metti una cosa buona non puoi pretendere che il rispetto sia acritico. Proverò con un esempio terra terra: lo stampo per il budino non è necessariamente e a prescindere una cosa da leccarsi i baffi. Lo è se dentro ci metti il budino al cioccolato, ma la cosa cambia se invece ci metti dentro qualcosa che al cioccolato somiglia soltanto se sei miope e guardi da lontano. Perché se ti avvicini la puzza la senti e lo capisci che non è budino. Ecco, quel signore che ha firmato tutte le leggi che facevano comodo al vecchio maniaco corruttore e frequentatore di mafiosi, che adesso sta firmando le leggi ammazza-Italia e ammazza-lavoro, che ha mandato i militari italiani a fare la guerra alla Libia, che ha negato il diritto di voto agli italiani (e, dunque, la democrazia) tessendo tutte le trame necessarie a mandare a Palazzo Chigi un governo che gli italiani non vogliono e per mantenere in Parlamento una maggioranza che gli italiani non hanno votato, quel signore quindi che ha violato costantemente e sistematicamente quasi tutti gli articoli della Costituzione italiana di cui avrebbe dovuto essere garante e che per questo in un Paese civile si sarebbe guadagnato l'impeachment, quel signore che reitera la violazione dell'articolo 11 con una dispendiosa buffonata di regime dei colonnelli che è come prendere i carri armati e farli passare sulla gente dell'Emilia a completare il lavoro del terremoto, ecco: quel signore non è un budino al cioccolato.

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