Franco Califano rivendica per sé i benefici della legge Bacchelli, il vitalizio per gli artisti che versano in stato di indigenza (indigenza - capito? - non indecenza): dice che non ce la fa a sbarcare il lunario e a pagare l’affitto con i soldi dei diritti d’autore, che sarebbero diecimila euro ogni sei mesi. Cioè più di 1.600 euro al mese, molto di più dello stipendio mensile di molti italiani, loro sì artisti della sopravvivenza, poeti della disperazione, che ogni giorno fanno i tripli salti mortali, stanno in equilibrio su una fune e si arrampicano sui muri per fare la spesa e pagare le bollette con uno stipendio da mille euro al mese (quando va bene). E non certo perché abbiano sputtanato i loro soldi in donne e coca.
E’ a loro che andrebbero estesi i benefici della Bacchelli.
A Califano consiglierei di prendere in affitto un monovano in periferia: vedrà che potrà persino andare in pizzeria una volta a settimana, farsi un viaggetto l’anno e comprarsi qualche vestito con 1.600 euro al mese.
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