martedì 7 settembre 2010

Sei un cretino!

Ora l’indagato è il pilota. Sempre così: cade un aereo e l’indagato è il pilota (meglio se morto, così non si può difendere); un treno deraglia e l’indagato è il macchinista; un’auto arriva in picchiata sugli spettatori durante una gara e l’indagato è il pilota.
Atto dovuto, certo. Così anche per quello che è accaduto due giorni fa durante la cronoscalata Catania-Etna, dove è morto un ragazzo di 27 anni. Il pilota, sembra di capire, avrebbe perso il controllo della vettura. Ma il fatto è che quel ragazzo lì, su quel muretto insieme a tutti gli altri, non avrebbe dovuto starci perché si sapeva che era in una curva pericolosa e c’era pure scritto. Eppure nessuno si è preoccupato di non farli stare là.
In tv ho sentito un giornalista intervistare qualcuno. Due domande: alla prima – chi avrebbe dovuto impedire la presenza di quelle persone su quel muretto – quel qualcuno ha risposto correttamente, spiegando che avrebbero dovuto farlo gli organizzatori e le forze dell’ordine. Alla seconda – sul perché non l’hanno fatto – è arrivata la risposta sbagliata: fra il compiaciuto e il divertito, l’uomo al microfono ha infatti certificato che “noi siciliani siamo ingovernabili”.
Beh, sai che ti dico? Sei un cretino! Non mi interessa se sei un grande esperto di gare automobilistiche: chiunque tu sia e se anche fossi il Presidente della Repubblica, dopo che hai detto una cosa del genere sei solo un cretino.
E perché mai, di grazia, si può schierare l’esercito contro lavoratori in lotta per il loro futuro e non si può mandare via (anche con la forza, se necessario, visto che serve a salvargli la vita) una folla di tifosi? Cosa raccontiamo ai genitori di quel ragazzo di 27 anni, che loro figlio è morto perché “noi siciliani siamo ingovernabili”? Io, invece che il pilota, nel registro degli indagati iscriverei quello che ha detto una simile cazzata: atto dovuto, contro la stupidità.

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