venerdì 3 settembre 2010

Prevaricazione e sopraffazione

“Non è certo con la prevaricazione e la sopraffazione che si ottengono risultati positivi”. Belle parole, bellissime. Ma quanto sono bravi i nostri politici di destra a pronunciare parole alte: valori, morale, libertà, dio, patria, famiglia…ora pure questa: “Non è certo con la prevaricazione e la sopraffazione che si ottengono risultati positivi”.
L’ha detto il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, con riferimento alla protesta degli operai della ex Cesame. E, francamente, a sentirlo ti scappa da ridere come quando Fini e suoi dicono che nei loro confronti – in occasione del discorso del presidente della Camera “alla nazione” (bum!) – la ministra alle autoreggenti sta organizzando gli squadristi: insomma, una specie di legge del contrappasso che si starebbe abbattendo sui fascisti.
Prevaricazione e sopraffazione? Vorrei sommessamente ricordare al sindaco di Catania che prevaricazione e sopraffazione non è mettere in atto una protesta per rivendicare i propri diritti – anzi, il primo e fondamentale: quello al lavoro -, come hanno fatto gli operai della ex Cesame: prevaricazione e sopraffazione è privare un uomo del lavoro e della sua dignità; prevaricazione e sopraffazione è privare un uomo della possibilità del futuro; prevaricazione e sopraffazione è prendere per il culo per cinque anni i lavoratori e le stesse istituzioni firmando protocolli per il ricollocamento degli ex operai negli enti locali e disattendendo puntualmente tutti gli accordi.
Prevaricazione e sopraffazione è ridurre la gente alla disperazione, in modo da costringerla ad elemosinare un lavoro purchessia e a pagarlo profumatamente con pacchetti di voti. E questo, forse, se non è peggio dell’olio di ricino poco ci manca.

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