Non sono passati tre giorni che subito è nato il fan
club. Cioè - in quell'immenso Bar dello Sport virtuale che si chiama Facebook -
un gruppo segreto di sostegno a Gioacchino Lunetto, l'ispettore della Polfer
che infanga un Paese intero sprizzando razzismo da tutti i pori e rimpiangendo
Hitler. Di lui tutti i giornali, con parole identiche, ci hanno detto che è
stato anche "consigliere comunale ad Aci Sant'Antonio fra il 2003 e il
2008", ma nessuno si è preoccupato di scoprire e comunque di riferirci
quale partito politico potesse aver candidato questa perla d'uomo.
L'ho chiesto a
un amico della zona e lui mi ha risposto "Ovviamente Fiamma
tricolore". Già, ovviamente. Nel 2003 l'ovviamente era ancora ovvio e
andava da sé che un nazista lo trovassi nel partito discendente diretto
dell'Msi. Fosse stato consigliere comunale oggi la sua collocazione non sarebbe
tanto ovvia. Non mi stupirei affatto di trovare un consigliere comunale
razzista nelle file di un partito il cui segretario nazionale (e incidentalmente
presidente del consiglio) odia i lavoratori e vuole distruggere la scuola
pubblica.
Del resto -
piange il cuore a ricordarlo, ma si deve - vengono da questo stesso nuovo partito
di destra guidato dal cosiddetto premier due che erano nati comunisti e hanno
avuto lo stesso percorso degenerativo, arrivando agli insulti violenti e ai
toni paramafiosi nei confronti degli avversari. Uno è Vincenzo De Luca,
neoletto presidente della Campania, condannato per abuso d'ufficio, la cui
aggressività è sublimata nella celeberrima parodia (?) fatta da Maurizio Crozza;
l'altro, a cui sicuramente spetterebbe un posto nel Paese delle Meraviglie, si
chiama Nino Di Guardo, è stato deputato regionale in Sicilia ed è sindaco di
Misterbianco. Un po' De Luca e un po' Razzi, a cui contende il primato di
analfabetismo molesto (molesto, sì: perché con tutti i soldi che guadagnate un
corso serale di Italiano ve lo potreste pure pagare), il "primo"
cittadino in pieno consiglio comunale si è rivolto a un consigliere ex
sostenitore passato all'opposizione, che di mestiere fa il maresciallo dei
carabinieri, dicendogli che "i sbirri" (sic) se ne devono andare dal
suo paese perché "i sbirri" (ri-sic) gli fanno schifo.
L'ultimo a
dire qualcosa di simile era stato Bartolo Pellegrino, vicepresidente della
Regione e assessore regionale al Territorio nel governo di Totò Cuffaro, capo
di Nuova Sicilia, accusato di mafia e intercettato mentre definiva le forze
dell'ordine sbirri e infami.
Poi agli
inquirenti disse che infami non l'aveva mai detto e che sbirro ha un
significato positivo. Già, sempre così fanno: malandrini finché non li beccano.
Anche Di Guardo ha detto che è stato strumentalizzato e in parte è vero perché
l'inesistente Angelo Attaguile, oggi parlamentare salviniano e dunque razzista,
nonché per grazia ricevuta componente della Commissione antimafia, ha ottenuto
il proprio quarto d'ora di celebrità chiedendo che gli atti di quella seduta di
consiglio vengano trasmessi all'organismo bicamerale d'inchiesta. Resta il
fatto, Attaguile o non Attaguile, che un sindaco non si può permettere di
gettare fango sugli esponenti delle forze dell'ordine e quindi, estensivamente,
sulla legalità. Altrimenti poi non si offenda se gli dicono che ha
comportamenti mafiosi. Così come non si può permettere di offendere la sua istituzione
con i suoi comportamenti (e qui chiudo il cerchio) il nazista occhi di ghiaccio
che risponde al nome di Gioacchino Lunetto. E francamente non so cosa aspetti
il Questore di Catania a prendere provvedimenti. Non conosco le procedure, ma
credo siano passati già fin troppi giorni e sarebbe ora che nei confronti di
Lunetto si prendesse l'unico provvedimento ipotizzabile: mandarlo via a calci
in culo e ridurlo alla fame e alla disperazione, così forse lo capisce quello
che passano i migranti. A meno che la linea del Viminale non sia quella della
Diaz e in serbo per Lunetto non ci sia una bella promozione. In quel caso, sì,
"i sbirri" ci farebbero davvero schifo.
P.S.: Il gruppo di sostegno a Lunetto questa mattina
alle 8 aveva 63 "membri", un paio d'ore dopo era a 73 e prima di
pranzo aveva già superato il centinaio. Che si aspetta a chiuderlo?
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