Io quella scena me la sono vista. E' uguale a quelle
che vedi ai convegni quando partecipa uno che conta poco più di un cazzo (ma un
cazzo piccolo piccolo, mica quello di Rocco Siffredi) e, appena finisce di
parlare, tutti si affollano e sgomitano come ai buffet di matrimonio, per
accaparrarsi una piccola fetta di gloria e devi chiamare la Protezione civile
se non vuoi che tutti finiscano schiacciati sotto una valanga di
provincialismo. Devi stringergli la mano e farti vedere mentre gli stringi la
mano, magari farti una foto a futura memoria. Domani potrai dire: "Io lo
conosco: ci parlo io". E convincerti di contare un cazzo e mezzo.
La scena,
pietosa, è quella dei partecipanti a Roma al convegno Pd sulla "buona
scuola", propaganda di regime per il ducetto fiorentino con tanto di
spettacolo per rendere completa l'atmosfera idilliaca. Ancora più idiliaca se a
suonare sono dei ragazzini: serve a smuovere i buoni sentimenti, a suscitare la
rima cuore/amore. Peccato che i ragazzini - non ragazzini "qualunque"
armati di piffero, ma gli allievi dell'Accademia di Santa Cecilia - non se li è
filati nessuno, a partire da Renzi in giù (ammesso che esista un "in
giù" rispetto a Renzi): loro suonavano, alle spalle il simbolo di quel
partito che gli sta negando il futuro, mentre i partecipanti li urtavano e li
travolgevano (facendogli pure cadere gli strumenti e in qualche caso
danneggiandoli) per andare a stringere qualche mano potente. Usati e gettati.
Non hanno fatto nemmeno finta di ascoltarli, né per cortesia né per propaganda.
Ma Renzi non
aveva detto che avrebbe ascoltato tutti?
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