martedì 24 febbraio 2015

Usati e gettati


Io quella scena me la sono vista. E' uguale a quelle che vedi ai convegni quando partecipa uno che conta poco più di un cazzo (ma un cazzo piccolo piccolo, mica quello di Rocco Siffredi) e, appena finisce di parlare, tutti si affollano e sgomitano come ai buffet di matrimonio, per accaparrarsi una piccola fetta di gloria e devi chiamare la Protezione civile se non vuoi che tutti finiscano schiacciati sotto una valanga di provincialismo. Devi stringergli la mano e farti vedere mentre gli stringi la mano, magari farti una foto a futura memoria. Domani potrai dire: "Io lo conosco: ci parlo io". E convincerti di contare un cazzo e mezzo.
La scena, pietosa, è quella dei partecipanti a Roma al convegno Pd sulla "buona scuola", propaganda di regime per il ducetto fiorentino con tanto di spettacolo per rendere completa l'atmosfera idilliaca. Ancora più idiliaca se a suonare sono dei ragazzini: serve a smuovere i buoni sentimenti, a suscitare la rima cuore/amore. Peccato che i ragazzini - non ragazzini "qualunque" armati di piffero, ma gli allievi dell'Accademia di Santa Cecilia - non se li è filati nessuno, a partire da Renzi in giù (ammesso che esista un "in giù" rispetto a Renzi): loro suonavano, alle spalle il simbolo di quel partito che gli sta negando il futuro, mentre i partecipanti li urtavano e li travolgevano (facendogli pure cadere gli strumenti e in qualche caso danneggiandoli) per andare a stringere qualche mano potente. Usati e gettati. Non hanno fatto nemmeno finta di ascoltarli, né per cortesia né per propaganda.
Ma Renzi non aveva detto che avrebbe ascoltato tutti?

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