sabato 1 febbraio 2014

Condanna senza appello

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Vogliamo provare a fare il punto della situazione? Comincerei con degli esempi, se siete d'accordo, così ci capiamo meglio.
Dunque: se uno vuole fare il giornalista, comincia facendo il "biondino" (cioè fa il cane), diventa redattore, caposervizio, caporedattore, vicedirettore e - se è bravo oppure leccaculo (anche questo richiede una certa abilità) - c'è il caso che, dopo lunga e sofferta trafila, diventi direttore.
Così se vuoi intraprendere la carriera universitaria: per quanto michelmartone figlio di papà e raccomandato tu possa essere, puoi non aver fatto l'asilo a causa di genitori iperapprensivi, ma scuole elementari, medie, liceo e università da studente e poi da assistente o ricercatore li devi avere frequentati prima che ti diano la cattedra. Sia pure con un concorso-vestito della tua taglia.
Stessa storia se ambisci a fare il primario ospedaliero: asilo, elementari, medie, liceo, università, reparto a fare lo zerbino e a prenderti responsabilità che non ti spettano, pratica post-laurea, specializzazione e alla fine se sei molto, ma molto bravo diventi primario. Lo diventi anche se sei molto, ma molto raccomandato, ma lo "sconto" sui circa vent'anni che passano dall'asilo alla laurea non te lo fa nessuno.
Ora io vorrei capire per quale ragione uno che ha in mano il destino di sessanta milioni di italiani, prima di arrivare in Parlamento non debba essere passato dal consiglio di quartiere, dal consiglio comunale, da quello regionale, eccetera, magari mettendoci in mezzo anche un po' di scuola di partito. Perché poi il rischio - come è sotto gli occhi di tutti ultimamente - è che finisca a frittatona di cipolla, Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero, con contorno di pompini e boia chi molla (peraltro al maschilista 2.0 bisognerebbe spiegare che le deputate del Pd - con qualche eccezione  - sono lì non perché si siano cimentate nell'arte prevalentemente femminile della fellatio, ma perché hanno praticato quella totalmente maschile dell'esercizio del potere fine a se stesso). Li hanno scelti immacolati come la madonna - primo caso nella storia di insaputismo coeundi -, mettendo come pregiudiziale il non essersi mai candidati con alcun partito, perché i partiti sono tutti uguali e fanno tutti ugualmente schifo, e si sono ritrovati come un astemio che si è appena scolato una bottiglia di whisky o come un gatto a cui abbiano tagliato le vibrisse.
Il problema vero, però, è che ormai il grillismo è diventato di moda e il vaffanculo riflesso condizionato verso tutto ciò che attiene ai partiti. Anche a quelli che hanno fatto tante cazzate (pagate solo da noi, militanti, dirigenti ed elettori di quei partiti ridotti allo zerovirgola), ma mai porcate (pagate da tutti gli italiani). E dunque mi preoccupa non poco, ora che si sta tentando faticosamente ma sinceramente di farci adulti e ricostruire ciò che si era distrutto, che ci sia chi - dall'alto del suo ruolo di intellettuale che ha passato gli ultimi anni seduto comodamente a scrivere di ciò che accadeva ma mai a sporcarsi le mani o, peggio, a votare Pd pur essendo chiara la deriva che stava prendendo - ponga delle condizioni: ci spiegano che alle prossime europee nella futura lista di sinistra dovranno essere candidate "persone, anche con appartenenze partitiche, che non abbiano avuto incarichi elettivi e responsabilità di rilievo nell’ultimo decennio". Più che un appello, messa così, mi sembra una condanna sommaria (sono tutti uguali, fanno tutti schifo) e senza appello.

1 commento:

  1. ci sono parecchie cose che non tornano. Si vuole evitare che ci siano capi di partito che decidano per te ma alla fine saranno i promotori a decidere per tutti?
    Dobbiamo discuterne al più presto. probabilmente ci sarà una riunione Lunedì

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