giovedì 6 febbraio 2014

Saldi di fine stagione


Oggi non ci sono andata alla manifestazione dei lavoratori della Micron, 128 fra le migliaia licenziate ultimamente senza motivo da multinazionali di settori in espansione che hanno colonizzato il territorio e adesso, con la complicità del governo dei padroni, vanno dove i lavoratori si sfruttano ancora di più. Non ci potevo andare perché ero a guadagnare qualche centesimo: sono di nuovo nell'età dei lavoretti. Ti fa sentire giovane - non c'è che dire - andare per tentativi, quando invece dovresti andare all'Inps a farti fare il conteggio per la pensione.
Qualche giorno fa ero stata alla loro assemblea e, quando ho sentito incrinarsi la voce di uno di loro, quando ho sentito il più razionale degli interventi tramutarsi nel più irrazionale moto nell'animo, non ce l'ho fatta più e sono stata costretta ad uscire. Sì, certo, non è la prima volta: sono decenni che vedo lavoratori piangere per la loro vita caduta in pezzi. Ho visto gli operai della Cesame e quelli della Riela, quelli dei supermercati e quelli degli aeroporti, cinquantenni, piangere come bambini nella consapevolezza di essere già morti e di non avere più speranze. In più questi sono dei ragazzi, quelli che ipocritamente vengono definiti "il nostro futuro" mentre non sono il futuro neanche di se stessi: sono poco più che trentenni - hanno l'età in cui la vita andrebbe affrontata con leggerezza, spavalderia, coraggio e fiducia - e in più sono iperspecializzati. Ma in questo Paese della lotta di classe all'incontrario, padre snaturato che odia i suoi figli, dove persino il sindacato sta dalla parte del padrone e tende a fare fuori l'unico pezzetto che ancora fa il suo mestiere, quei ragazzi sanno che la loro vita è finita proprio quando avrebbe dovuto cominciare.
Ho visto le foto con i cartelli che vanno portando a tutte le manifestazioni: "Davide, assunto in St nel 2003, svenduto a Numonyx nel 2008, svenduto a Micron nel 2010, esubero dal 21 gennaio 2014"; un altro "Davide, assunto in St nel 1999, svenduto a Numonyx nel 2008, svenduto a Micron nel 2010, esubero dal 21 gennaio 2014"; "Tiziana, assunta in St nel 2000, svenduta a Numonyx nel 2008, svenduta a Micron nel 2010, esubero dal 21 gennaio 2014"; "Mario, assunto in St nel 2000, svenduto a Numonyx nel 2008, svenduto a Micron nel 2010, esubero dal 21 gennaio 2014"....
Come se fossero annunci dei saldi di fine stagione di un intero Paese in svendita.
O come se fossero lapidi.
E non dovremmo forse "restaurare l'odio di classe", come diceva Sanguineti? "Bisogna invece restaurare l’odio di classe, perché loro ci odiano e noi dobbiamo ricambiare. Loro fanno la lotta di classe, perché chi lavora non deve farla proprio in una fase in cui la merce dell’uomo è la più deprezzata e svenduta in assoluto? Recuperare la coscienza di una classe del proletariato di oggi, è essenziale. E importante riaffermare l’esistenza del proletariato. Oggi i proletari sono pure gli ingegneri, i laureati, i lavoratori precari, i pensionati".
Cioè quasi tutti, a partire dai "ragazzi" della Micron: una quantità spaventosa di donne e di uomini che non hanno mai saputo o non ricordano che una volta i lavoratori più fortunati scioperavano per solidarietà con quelli che rischiavano il licenziamento e che non hanno mai saputo o non ricordano che una volta in Italia c'era un partito che stava dalla parte dei lavoratori. E dire che, oggi più che mai, ci vorrebbe come il pane.

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