giovedì 2 febbraio 2012

Sono conservatrice e monotona: lei è un fascista

La verità è che Mario Monti è un fascista saccente e borioso che non sa (o ha dimenticato, che è peggio) cosa significhi la fatica di vivere ed è pronto a dispensare consigli e bacchettate al caldo del suo monotono e ben retribuito posto fisso. Bravo nella sua materia, forse, ma di quelli che magari durante gli esami provano un sottile piacere nel mortificare lo studente universitario in difficoltà o eccessivamente timido, meglio se di umili origini.
E certamente l'esimio professore non ricorda che è stato proprio il suo monotono posto fisso da docente universitario - ben retribuito, regolato da contratto collettivo di lavoro e tutelato dai sindacati - a dargli la serenità mentale ed economica per approfondire ulteriormente i suoi studi, per viaggiare (senza porsi il problema di non avere i soldi per comprare un biglietto del treno e andare a un colloquio di lavoro o a un convegno), intessere rapporti proficui per nuovi e più interessanti incarichi, leggere libri, andare al cinema, recarsi nei musei e fare una serie di cose che ti elevano rispetto al livello culturale della capra; oltre che a sposarsi, fare dei figli, garantire loro una vita agiata, fare tanti regali ai nipotini, e così via.
Ma non è che lui sia stato più bravo, più intelligente, più preparato: è che oggi i giovani - anche quelli più bravi, intelligenti e preparati - non hanno le opportunità che ha avuto lui, e il posto non c'è né fisso né mobile, né per i giovani né per i meno giovani e gli italiani quella che il presidente del consiglio chiama "sfida della flessibilità" l'hanno già dovuta accettare malgrado loro, subendo la nomina a capo del governo di uno che avrebbe completato l'opera del suo predecessore e distrutto definitivamente il mondo del lavoro.
Mi perdonerà, professor Monti, se per definirla ho usato una categoria ideologica e monotona. E' che nella mia mentalità "conservatrice" - come mi definirebbe l'autore del golpe che l'ha messa lì dove sta - il ricco che odia il povero, il padrone che odia il lavoratore, si chiama in un solo modo: fascista.

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