mercoledì 24 agosto 2011

Poliziotti da Palermo a Lucca a difendere i gioielli dei ricchi

Avete presente la bonazza tacco a spillo 12 rifatta dalla punta del naso a quella dell'alluce che somiglia a un trans, sale sullo yacht con le scarpe, ha un paio di chili di gioielli addosso già quando si alza la mattina e non ha mai lavorato un giorno in vita sua né mai pagato le tasse o il similpappone alla Briatore, capello brizzolato, rolex al polso e crocifisso gigante tutto d'oro e tempestato di diamanti in bella mostra sul petto villoso che - pure lui - non ha lavorato un solo giorno in vita sua e vede le tasse come la peste? Bene, da oggi questi signori e tutti i loro cloni che passano le loro vacanze dorate e spruzzate di polverina bianca, potranno dormire con le porte dei panfili aperti e stare tranquilli che nessuno andrà loro a rubare le loro tonnellate di volgarità.
Questo perché, grazie alle tasse che gli altri pagano anche per loro, da ieri sera a Forte dei Marmi e dintorni sono arrivati i poliziotti da Palermo. Sono gli agenti del reparto prevenzione crimine Sicilia occidentale, chiamati appunto a potenziare il commissariato della cittadina in provincia di Lucca. Cioè li hanno spostati dalla Sicilia, dove già gli organici erano sottodimensionati e dove c'è un problema gravissimo che si chiama mafia (a meno che qualcuno non si ostini ancora ad affermare che non c'è o è un luogo comune) per andare a portare la "sicurezza" mille chilometri più in là. Infatti la prima operazione portata a termine è stato il fermo di una donna polacca che guidava ubriaca senza patente un'auto senza assicurazione e con la revisione scaduta. Roba che, a occhio e croce, avrebbe potuto fare un agente indigeno di polizia municipale in bicicletta.
Se non fosse tragica, ci sarebbe da ridere. Tanto che non può che essere ironica la prima reazione di Luciano Cirri, segretario generale del Silp Cgil Sicilia: "se sono stati spostati per questa 'emergenza' - dice -, resto quanto meno perplesso".
Cirri spiega - drammaticamente, questa volta - che l'organico della Questura di Palermo è assolutamente deficitario: "A stento conteniamo i servizi di tutti gli uffici". E aggiunge che, come ricaduta di tagli pesanti, l'anno scorso in città "sono state abolite le volanti di notte". E non ci vuole uno scienziato, ma potrebbe arrivarci persino uno come il Ministro Maroni a capire che cosa significhi questo per il capoluogo siciliano. Inoltre, chiarisce ancora Cirri, per sua natura il Reparto prevenzione crimine deve muoversi all'interno della Sicilia e solo per problemi particolari può spostarsi in altre zone d'Italia. E francamente la sicurezza dei "vip che in estate risiedono nelle ville di Forte dei Marmi" (così scrive l'Ansa), con tutta la buona volontà non può essere paragonata a un'emergenza umanitaria.
La verità è che questo è solo l'ultimo di una serie di atti del governo Berlusconi per rendere la vita difficile a quanti - magistrati o poliziotti -, soprattutto in Sicilia, rischiano persino la vita per difendere quel briciolo di legalità superstite: il sindacalista dei poliziotti siciliani chiarisce infatti che degli ultimi giovani formati, la gran parte è stata inviata in nord Italia, mentre "Palermo e la Sicilia sono stati penalizzati", precisa che da quando c'è questo governo è "grandissima la disattenzione nei confronti del comparto sicurezza" e specifica che "la crisi economica è solo un paravento per le vicende di questi giorni", cioè la manovra finanziaria che non tocca i ricchi e si accanisce contro tutti gli altri. Cirri denuncia che da quando il governo si è insediato "il comparto è stato saccheggiato", con tagli di mezzi, uomini e infrastrutture, e lancia un nuovo allarme legato all'ipotesi di soppressione in tutta Italia di trentaquattro province con meno di trecentomila abitanti, che potrebbe portare con sé la chiusura di questure e prefetture: due di queste province sono Caltanissetta ed Enna, "ad alta infiltrazione criminale". L'ennesimo favore di Berlusconi ai suoi eroici amici mafiosi che sentitamente ringraziano. Insieme agli evasori vacanzieri versiliani.
Forse un governo serio più che i poliziotti in Versilia ci avrebbe mandato la Guardia di Finanza: a recuperare il denaro di chi non paga le tasse. E con quei soldi avrebbe potuto aumentare gli stipendi di quelli che una volta si chiamavano "lavoratori in divisa" e - perché no? - fornire di carta per le fotocopie (oltre che di tutto ciò di cui sono sprovvisti) i magistrati della procura di Palermo. Ma questo non è un governo serio. E quello che si tiene governanti da avanspettacolo non è un Paese serio.

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