lunedì 15 agosto 2011

Disoccupati, un esercito senza la forza di combattere

Un milione e mezzo di persone. Quante sono un milione e mezzo di persone? Sono trecentosettantacinquemila famiglie formato standard, genitori e due figli, quando fare figli non era ancora diventato un lusso e quando costruire una famiglia era nell'ordine naturale delle cose.
Quante sono un milione e mezzo di persone? Sono un po' di più degli abitanti di Barcellona, la seconda città della Spagna, nel nord del Paese; sono un po' meno della popolazione di Amburgo, nord Germania; sono approssimativamente e per difetto quelli che vivono a Milano, più i vicini di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo: nord Italia.
Prendete adesso questo milione e mezzo di persone, togliete loro il lavoro e spostatele al sud. Sud Italia. Sono, secondo l'ultimo rapporto Istat, quelli che un lavoro non lo cercano più perché hanno perso ogni speranza: i giornali li hanno chiamati "l'esercito degli scoraggiati", contraddizione in termini, perché per essere esercito devi avere ancora la forza di combattere. E sono, prevalentemente, esattamente la metà - cioè all'incirca una città come Palermo - donne e meridionali.
E suona davvero una beffa che oggi il Papa - dopo che la chiesa cattolica, oltre che di molto altro, si è impossessata di una festività non sua, le feriae Augusti - ci spieghi che il 15 agosto si celebri l'Assunta, cioè la madonna assunta in cielo "senza che il suo corpo subisse la corruzione della morte" e che dobbiamo guardare al futuro e avere coraggio. Ma di quale futuro e di quale coraggio parla se qui da noi, in Italia e nel Meridione in particolare, le donne muoiono prima di essere assunte e i giovani diventano vecchi senza avere vissuto?
In più, sentendosi dare dei fannulloni da quelli che hanno avuto la fortuna di programmare il matrimonio subito dopo la laurea, quando quel "pezzo di carta" era lasciapassare certo per accedere immediatamente al lavoro. Oggi i giovani e le donne - le donne, che un lavoro non possono trovarlo anche perché non esistono asili nido e servizi sociali e sono loro a doversi occupare a tempo pieno dei figli e degli anziani di casa - si sentono chiedere da quelli che credono di avere più esperienza di loro se hanno controllato sulla gazzetta ufficiale di qualche concorso che sia stato bandito, se hanno consultato gli annunci economici sul giornale, se hanno esaminato le offerte di lavoro via Internet. Sì, hanno fatto tutto questo, hanno rinunciato alla loro professionalità, hanno buttato nel cesso la loro dignità andando a chiedere a questo e a quello, a elemosinare un part-time in nero, a tre mesi, sottopagato, senza ferie, senza maternità (figurarsi!), senza malattia, senza tutele di alcun tipo.
Però - dice il Papa - bisogna guardare al futuro e vincere "il maligno" (ma di che cazzo parla?!), mentre Berlusconi incita i giovani a inventarsi qualcosa (cosa? lo spaccio di droga?) e il fannullone Brunetta vorrebbe mandarli a scaricare cassette al mercato. Peccato che, se continua così, persino i mercati presto chiuderanno perché la gente non potrà comprare più nemmeno l'indispensabile per sopravvivere.

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