martedì 28 giugno 2016

Normalità nazista


Qualche giorno fa a Sarno, in provincia di Salerno, c'è stata una manifestazione contro la violenza sulle donne. Drappo rosso sul balcone del municipio per sessanta giorni, tante quante sono (erano) le donne uccise fino a quel momento dall'inizio dell'anno. Testimonianze di donne. Esperti. Coinvolgimento dei comuni vicini. Maternità della presidenza del consiglio comunale e della Regione Campania. Grande partecipazione.
E però dovevano essere distratti i ragazzi che un paio di giorni dopo hanno violentato a turno una coetanea, e dovevano essere distratti i loro genitori, se i primi - una volta arrestati - hanno chiesto "cosa abbiamo fatto di male?" e i secondi l'hanno liquidata come "una ragazzata". Ragazzi "normali" li hanno definiti, per di più provenienti da famiglie "normali". Secondo le quali, evidentemente, è normale che una ragazza venga trascinata in un garage da uno che conosceva e di cui si fidava e che poi l'ha data in pasto ad altri che ritengono un normale gioco da ragazzi violentare una donna, come se si trattasse di lanciare sassi nel mare e sfidarsi a chi fa i cerchi più grandi.
Se tutto questo è normale, vuol dire che anormale è avere rispetto per un essere umano, per i suoi sentimenti, per i suoi desideri, per il suo modo di pensare o di vestirsi, per il colore della sua pelle o dei suoi capelli. Se tutto questo è normale, se normale è prevaricare, se normale è credersi una razza superiore con diritto di vita e di morte sugli altri, io preferisco essere anormale. Perché la vostra normalità è nazista e voi - voi, ma soprattutto i vostri genitori che vi difendono - da criminali nazisti dovete essere trattati, perché per ogni donna che stuprate le stuprate tutte.

Nessun commento:

Posta un commento