lunedì 16 giugno 2014

Saranno stati i rom


E' sempre lo stesso copione, carico di ipocrisia: il marito che scopre il delitto e lo denuncia in lacrime, i vicini pronti a giurare che erano una bella coppia, unita e felice, e per di più non avevano problemi economici, una bella casa con giardino subito giornalisticamente rinominata "la villetta degli orrori", il sindaco che finge familiarità snocciolando una serie di dati anagrafici a cazzo (tanto, chi li controlla?), l'immancabile giornalista zerbino che intervista l'immancabile parroco a suggello della santità di coppia: "Venivano sempre in parrocchia".
Si potrebbe chiudere qui, no? Saranno stati gli immigrati, saranno stati i drogati, saranno stati i meridionali. Si indaga a 360°. E alla fine, come quasi sempre, i sospetti si concentrano sul marito. Che, se i sospetti saranno confermati, avrebbe avuto la lucidità mentale di pianificare tutto, di crearsi un alibi. E quale alibi migliore della partita dei mondiali? Chi dubiterebbe che un maschio italico rinunci a vedere la partita con gli amici, sia pure per ammazzare moglie e figli? Come a Motta Visconti. Indagini in corso, come da copione. Compagni di tifo che confermano la sua presenza davanti alla tv.
E intanto - malgrado il parroco, malgrado il sindaco diopatriaefamiglia - i sussurri e i pettegolezzi si fanno notizie: forse non è vero che erano così felici; forse le foto sorridenti di Facebook nascondevano altro; forse stavano per separarsi, forse fra i due c'erano "gravi tensioni".
Quasi certamente, come da copione, lui la considerava proprietà privata. O mia o di nessuno, vittima da sacrificare sull'altare dell'impotenza di vivere. Odio e rancore che si estendono alle appendici di una donna, i figli. Dormivano, non erano "testimoni scomodi" del femminicidio: eppure (se è stato lui) bisognava eliminarli per cancellare ogni traccia di quella famiglia.
Ma il sindaco diopatriaefamiglia continua a raccontarci che in paese sono aumentati i furti nelle abitazioni. Saranno stati i rom.

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