E dunque, visto che è la settimana mondiale del
luogo comune, anche il prefetto di Perugia, tal Antonio Reppucci, uno che parla
in dialetto napoletano durante un incontro pubblico, ha deciso di dare il suo
contributo, rilanciando rispetto all'ormai consueto "si comincia con le
droghe leggere e si arriva all'eroina". Roba da far impallidire persino
Giovanardi: per il presunto prefetto - che, in base al dizionario dei sinonimi,
significa pure educatore -, se non ho capito male, il declino verso la deboscia
non partirebbe da una canna ma addirittura da una bottiglia. Dunque, rivedete i
vostri luoghi comuni: si comincia con una birra e si arriva all'eroina.
Insomma il
rappresentante del governo nel capoluogo umbro a un certo punto si è lasciato
andare a una sceneggiata napoletana attaccando le famiglie, ma soprattutto le
madri che - in base alla sua inconfutabile opinione - se un figlio si droga
hanno fallito e dovrebbero solo suicidarsi. Aggiungendo che le forze di polizia
"non possono fa' da badant e tutore perché la famiglia arretra" e che
il "cancro" è proprio nelle famiglie e che "se uno mette al
mondo dei figli deve sta pur attent, dopo mezzanott, tutti questi giovani con
le bottiglie in mano... io li pijerei a schiaff".
Ma ce l'ha un
figlio il prefetto di Perugia? Ce l'ha una famiglia? Ce l'ha un'idea di quante
ansie, preoccupazioni, dubbi, timori corrodano senza tregua quotidianamente chi
ha un figlio? Lo sa quanto può essere difficile leggere dentro un figlio? E
perché ce l'ha tanto con le madri? Cosa gli ha fatto sua madre da bambino? E
ancora, gliel'hanno spiegato al prefetto di Perugia che ci sono madri (ma anche
padri: non è che si fanno una scopata e poi sono esonerati dall'occuparsi
almeno per vent'anni delle "conseguenze" di quella scopata) il cui
livello culturale è sufficiente a interpretare i malesseri dei figli e altre
che - non per colpa loro - non hanno potuto studiare? Cosa vogliamo fare, gli
vogliamo chiudere le trombe?
Nell'attesa
della sterilizzazione di massa, mi permetto di dare un consiglio al governo sui
provvedimenti da prendere nei confronti del suo rappresentante in territorio
umbro: io lo pijerei a schiaff. E pure a calci in culo.
Nessun commento:
Posta un commento