lunedì 24 giugno 2013

Assi di mazza

Ma io ormai ho una certa età: tutte queste emozioni in un giorno solo non le posso reggere! Dunque, andiamo con ordine: 1) a Catania il mio sindaco ha annunciato che istituirà il registro delle unioni civili; 2) a Messina è diventato sindaco l'eroe dei noponti; 3) a Milano il vecchio porco è stato condannato a togliersi dai coglioni. Sì, lo so: sarebbe stato meglio che il punto 3 avvenisse per via politica ma per il momento non guastatemi la festa. Anche perché sono state troppo divertenti le dichiarazioni del poker di assi di mazza (non è un refuso: volevo proprio scrivere mazza, singolare), autoproclamatosi difensore d'ufficio. La Santanché se n'è andata in tribunale, per "guardare in faccia" durante la lettura della sentenza le tre donne che da lì a poco avrebbero sancito la fine della carriera politica e imprenditoriale (titolo Mediaset subito a picco: roba da avere un orgasmo in diretta!) del gran puttaniere. Ha detto che ci voleva essere perché è una donna (sì, anche Crudelia Demon tecnicamente lo è) "che ha fatto tante battaglie per le donne". Come il diritto al tacco 15 o, come suggerisce un mio amico, più silicone per tutte. La Gelmini - dall'alto della sua competenza giurisprudenziale, certificata da una regione dove l'abilitazione all'esercizio della professione la danno a cani e porci - se l'è presa con il procuratore Bruti Liberati per la sua presenza in aula: "In un processo insolìto, anomàlo e àssurdo, ugualmente insolìta e àssurda è la presenza oggi in aula, in toga, al fianco del pm Sangermano, del capo della procura di Milano, Bruti Liberati", ha dichiarato l'ex ministra dell'Ignoranza sotto l'egìda di un campione di autoprostituzione come il medico omeopata Scilipoti Domenico, ma il suo nome è Mimì. Anche per lui la presenza di Bruti Liberati era "un oscuro presagio" che faceva sospettare "un tentativo di pressione sul Collegio giudicante". Insomma, il procuratore avrebbe potuto telefonare ai giudici e dire loro di condannare il vecchio maniaco perché lontano parente di un suo condomino che gli stava sul cazzo. E poteva mancare fra i dichiaranti quello che, avendogli già dato (sia pure solo metaforicamente, forse) il culo, qualche giorno fa si è detto pronto a dargli sua moglie? Certo che no. E dunque, eccolo lì il Razzi dalla rima fin troppo ovvia che emette la propria di sentenza: "Lui è innocente, sono tutte fantestorie". Sic. Fantastoria, singolare femminile; fantestorie, plurale femminile. Decisamente singolare.

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