lunedì 27 maggio 2013

Cattivi esempi

Stamattina ho sentito un signore alla radio (di quelli con molti distinguo, tipo "io ho molti amici gay, ma...") dire di essere favorevole alle unioni omosessuali, ma contrario alle adozioni. La motivazione, più o meno, era che poi i bambini crescono con quegli esempi. Ora, a parte che non mi risulta che i gay impieghino la gran parte del loro tempo (escluse le percentuali "fisiologiche") ad accoltellarsi fra di loro mentre la pratica è vieppiù diffusa e a senso unico fra le cosiddette coppie "normali" - dove il repertorio delle violenze dei maschi "normali" nei confronti delle loro donne è vastissimo, a partire dal tradimento e a finire al femminicidio -, e a parte che ho la sensazione che il signore in questione abbia degli omosessuali una visione caricaturale tutta piume di struzzo e lustrini (oppure che pensi che lo facciano davanti a tutti e non, come gli altri genitori, in camera da letto e badando di non farsi sentire dai bambini), prendendo per buono il concetto di evitare cattivi esempi ai bambini, forse sarebbe il caso di stabilire alcune priorità. E dunque, per evitare cattivi esempi, proporrei non solo il divieto di adozione ma anzi una campagna di sterilizzazione di massa, nell'ordine - dal primo all'ultimo -, per: mafiosi e femminicidi (ex aequo), maschi che maltrattano le loro donne, trafficanti di armi e droga, politici corrotti e corruttori, guerrafondai, evasori fiscali, schiavisti, razzisti.... Va bene così adesso? No, forse no: quel signore, autodefinitosi cattolico, non si sognerebbe mai di impedire a un mafioso bastardo o a un marito violento di avere figli, naturali o adottivi, perché non crescano con il suo cattivo esempio.

1 commento:

  1. MATRIMONI GAY – Per evitare polemiche infinite e prese di posizioni contrastanti, sarebbe molto più sbrigativo abolire totalmente i matrimoni, compresi quelli tra uomini e donne, e sostituirli con un semplice contratto come avviene tra le società di persone.
    Si eviterebbe inoltre di incrementare le ricchezze di quelle organizzazioni religiose, le quali nei secoli passati hanno accumulato abbastanza patrimoni a spese della credulità popolare, sufficienti ad alimentare il loro sostentamento nei secoli a venire.
    - da COCOMIND.com - La voce del dissenso

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