venerdì 14 dicembre 2012

Bellissima

Di solito a pranzo guardo il Tg de La7 (che a quell'ora considero non il migliore, ma il meno peggio) e mi capita di incrementare le entrate dei gastroenterologi ascoltando nella pausa pubblicitaria il promo della trasmissione che viene dopo: una specie di rotocalco da parrucchiere di periferia la cui conduttrice per presentare le sue ospiti abusa di aggettivi superlativi e ripropone stereotipi maschili definendole bellissime. Cioè, se ospita un'attrice che reputa molto brava di lei dice che è "bellissima e bravissima": bellissima lo mette prima e c'è sempre. Immagino che, se fosse ancora viva Anna Magnani (lei sì, attrice eccelsa), non la inviterebbe per l'impossibilità di definirla bellissima. Oggi ho pranzato un po' più tardi e mi è toccato di vedere i primi dieci minuti di questo programma in cui le donne usano le categorie degli uomini e ho scoperto che era peggio di quanto pensassi. Il tema della giornata era infatti "allucinantissimo": cioè se le donne debbano subire nel matrimonio per assicurare "l'armonia" in famiglia. Ma non era una domanda. In studio una sedicente scrittrice chiamata a presentare il suo libro sosteneva che nella sua logica cattolica (che infatti, per sua stessa ammissione, non contempla nell'analisi i termini compagno e convivenza ma riconosce diritto di cittadinanza solo a marito e matrimonio) nel matrimonio la donna deve subire. Amen. Da lì una serie infinita di cazzate sfornate da donne presunte emancipate - peraltro un bestiario di gente dai capelli impappagallati e gote fardatissime (come si diceva una volta dalle mie parti, "pari na pupa i tammuru") -, tutte contente di sub-ire. Per un attimo ho pensato di essere salita sulla macchina del tempo e di avere fatto un balzo all'indietro di almeno una cinquantina d'anni. Ma a un certo punto la conduttrice - con aria molto soddisfatta - ha detto che certamente le loro affermazioni avrebbero scatenato l'indignazione delle femministe e ha precisato con disprezzo: delle veterofemministe (ma forse voleva dire femministissime). No, non avevo sbagliato epoca: siamo proprio nell'èra del berlusconismo e delle conduttrici televisive berlusconissime. Che è l'aggettivo superlativo sintesi di tutti gli aggettivi squalificativi superlativi che mi possano venire in mente.

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