venerdì 16 settembre 2011

Necessità impellenti

Insomma, martedì non s'è fatto trovare perché - com'è noto - era in fuga verso Bruxelles e Strasburgo mentre dalle stesse parti, non lontano da Avignon, la città dei papi, si verificava una fuga radioattiva accompagnata da una nuvola di fumo vagamente bluastro (a meno che non fossero i gas saturi di viagra che promanavano dal suo addome adiposo e prominente da boss in pensione): i giudici di Napoli volevano interrogare Papi come testimone, vittima di un'estorsione da parte del lenone Gianpi Tarantini, ma lui s'è inventato una necessità impellente e siccome dei suoi cessi da sultano con la rubinetteria in oro non si fida più da quando è scivolato su qualcosa di viscido (se stesso?), il suo bisogno di fare chiarezza sulla crisi è andato a depositarlo nelle mani dei ministri europei.
I magistrati, pazienti e tenaci, allora gli hanno chiesto di fissare un'altra data a suo piacimento, fra mercoledì e domenica. Niente da fare: oggi i suoi difensori, primo fra tutti il mostro di Lock Ness, anche detto Nessie Ghedini, hanno ribadito che o ci va da indagato e quindi con la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere e quindi, soprattutto, accompagnato da tre o quattro avvocati/infermieri pronti a tappargli la bocca nel caso in cui dovesse sparare qualche cazzata e conseguentemente spararsi su quel che resta dei suoi coglioni (che, per non essere da meno, possiamo immaginare flaccidi come il culo), oppure non se ne parla. E siccome siamo già a venerdì sera, è difficile che da qui a domenica i giudici napoletani possano avere il via libera a recarsi a Palazzo Chigi. Anche perché nel week-end è realistico che uno si dedichi alle feste. E pure ai festini.
Dopo di che, giusto per non rischiare di essere accusato da qualche malalingua di voler sfuggire alla giustizia, si è ritrovato fra capo e collo - ma lui ne avrebbe fatto volentieri a meno, ne siamo certi (anche se, stranamente, la decisione di partire è stata presa solo due giorni fa) - un altro impegno internazionale che certamente non potrebbe svolgersi in sua assenza: lunedì sera dovrà essere a New York e ci resterà per tre giorni per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Non farà nessun intervento davanti all'Assemblea delle Nazioni unite, ma ci sarà nel momento in cui parleranno il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello francese, Nicolas Sarkozy. E lì la figura di merda è assicurata. Archiviato il "mister Obamaaa!" e le allusioni su Carlà, ormai roba da educande, probabilmente andrà in giro con la patta aperta e simulerà un coito alle spalle di Ban Ki-Moon. Magari immaginando che si tratti del procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore.
Comunque sia, se a New York avete amici con figlie adolescenti, raccomandate loro di tenere a casa le bambine.

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