giovedì 8 settembre 2011

A calci in culo a chiedere scusa

Solo una "multa salata", come recitano le agenzie? Solo una multa salata e un po' di insulti da parte dei cittadini giustamente incazzati? Solo questo per Lapo Elkan?
Il rampollo della real casa torinese, già noto alle cronache per i festini a base di coca e trans, essendo uno stronzetto arrogante come tutti i figli di tutti quelli che hanno fatto i soldi a palate (e i soldi a palate nessuno li ha mai fatti lavorando onestamente, ma sfruttando i lavoratori, prendendo contributi statali, frequentando i mafiosi o essendo mafioso, dedicandosi al narcotraffico ed evadendo le tasse) e credendo di essere il padrone della città - peraltro trovandosi non nella città dove la sua famiglia regna da circa un secolo, cioè Torino, ma a Milano: quindi, ospite - si è sentito in diritto di parcheggiare il suo Suv da parvenu per oltre mezz'ora sulle rotaie del tram paralizzando completamente il traffico e costringendo l'azienda tramviaria a predisporre degli autobus sostitutivi con evidente aggravio di costi, che il principino nato a New York, diplomato a Parigi e laureato a Londra - città dove avrà imparato le lingue, ma non il senso civico - sicuramente eviterà di pagare come spesso fanno i suoi consimili spocchiosi.
Sapete che c'è? Che non sarà esattamente il metodo Montessori, ma io a un cretino così - al quale una multa, per quanto salata e ammesso che la paghi, fa un baffo - lo prenderei a calci in culo accompagnandolo in questo modo casa per casa a chiedere scusa uno ad uno a un milione e trecentomila e rotti cittadini milanesi, finché non sarà stremato. E finché non avrà imparato il rispetto per gli altri.
Perché a New York, a Parigi, a Londra e chissà in quali posti ancora il damerino avrà imparato a fare uno stupido baciamano con annesso inchino da esibire nei salotti buoni, ma poi è di quelli che guardano il mondo con l'aria schifata come se avessero davanti uno scarafaggio.

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