Dunque,
a quanto sembra lo Stato ha finalmente vinto la guerra contro le mafie. Si
possono ritirare le truppe, la vita può tornare alla normalità, si possono
togliere i sacchi di sabbia dalle finestre, le attività imprenditoriali possono
riprendere, l’economia pulita si risolleverà, non ci sarà più da avere paura, i
bambini potranno correre liberi per le strade, gli appalti e i concorsi non
saranno più truccati, i ragazzi avranno un lavoro con tutte le tutele e non
dovranno più fare gli spacciatori di droga al servizio dei boss.
Se
così non fosse, non si spiegherebbe perché lo Stato, e segnatamente il
Ministero dell’Interno, ha deciso che due imprenditori calabresi, Pino Masciari
e Rocco Mangiardi - l’uno costretto ad emigrare per avere denunciato le
collusioni fra politica e criminalità organizzata, l’altro vittima del racket
delle estorsioni, entrambi testimoni di giustizia cui spetterebbero le tutele
previste dalla legge - non hanno più bisogno della scorta. Anzi, peggio, il
danno e la beffa: gli hanno mandato a dire che se proprio – che capricciosi! – vogliono
l’auto di scorta, se la devono pagare loro. E per di più gli riducono gli
uomini di guardia. Sarà più che sufficiente uno, che in pratica si riduce ad
essere soltanto un autista perché o fa una cosa o ne fa un’altra. E se non gli
sta bene così, che se ne vadano – letteralmente – a morire ammazzati.
Praticamente
è come quando mia madre mi chiede di accompagnarla da qualche parte e la
macchina ce la mette lei. Con la differenza che lei non rischia di essere circondata
da un gruppo armato di kalashnikov (per rubarle qualche tanica d’olio appena
acquistata al frantoio?), che io non ho obblighi di tutela – come dovrebbe
essere per lo Stato - se non quelli del mutuo soccorso derivante dal rapporto
madre/figlia, e soprattutto che io la macchina non ce l’ho. Né blu, né rossa,
né gialla a pallini viola. Mentre loro le hanno blu, le hanno blindate, le
hanno di grossa cilindrata, e hanno gli F35 che servono ad andare in guerra
contro popolazioni inermi e hanno gli aerei di Stato per fare gli sboroni.
Magari comprati in quantitativi esagerati e a prezzo maggiorato per favorire
qualche imprenditore che mai si è fatto scrupolo di avere rapporti con la
criminalità organizzata, e in più tagliando sulle spese per la sicurezza di due
dei pochi imprenditori onesti che rischiano la vita per la legalità.
No,
mi sa che mi sbagliavo: non è lo Stato che ha vinto la guerra contro la mafia,
ma la mafia che ha vinto contro uno Stato che ha alzato bandiera bianca prima
ancora di cominciare a combattere. E peggio per chi si ostina a voler fare l’eroe, cioè la persona per bene.
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